A Pitti Filati, una quindicina i brand biellesi

A Pitti Filati, una quindicina i brand biellesi
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Sono una quindicina i marchi della filatura made in Biella che, da oggi fino a venerdì, patecipano alla 79ª edizione di Pitti Filati a Firenze. La manifestazione internazionale, durante la quale saranno presentate le collezioni di filati per la prossima stagione autunno-inverno 2017-’18, vedrà negli spazi della Fortezza da Basso ben 140 brand internazionali del settore e, come tradizione, costituirà non solo un momento di business ma anche un’occasione di check up sullo stato di salute della filatura italiana. I brand biellesi presenti sono Biella Yarn (a brand of Südwolle Group), Botto Giuseppe, Botto Poala, Filatura di Chiavazza, Di,Vé, Filatura di Pollone, Gruppo Tessile Industriale, HF Filati by Südwolle, Lanecardate, Safil, Filatura e Tessitura di Tollegno, Zegna Baruffa-Lane Borgosesia. A Pitti Filati, sarà presente anche Loro Piana & C. e la novarese Manifattura Sesia.

Per quanto riguarda gli altri marchi, sono 30 i brnad provenienti dall'estero (Regno Unito, Giappone, Turchia, Romania, Perù, Francia, Germania, Nuova Zelanda. South Africa); 33 gli espositori all’interno dell’area Fashion at Work che raccoglie il top della ricerca tecnologica (di questi, 16 sono provenienti dall’estero); 20 gli espositori all'interno dell’area KnitClub, di cui 1 proveniente dal Giappone. Il tutto su una superficie espositiva di 20 mila metri quadrati. Non basta: oltre 5 mila i buyer attesi  (furono 5.200 a giugno 2015, dei quali 2.800 dall’estero). Sono questi, in estrema sintesi, i numeri di Pitti Filati. Non a caso “Lucky Numbers” è il tema conduttore scelto da Pitti per i suoi saloni estivi che beneficiano, attraverso il Centro di Firenze per la Moda Italiana, del contributo economico e promozionale da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e di Agenzia Ice.

Nel primo trimestre 2016 (dati Istat in valore alla mano) l’export di filati di fibre tessili biellesi ha segnato, su base tendenziale e a livello complessivo, un +1,53%. I flussi di vendite estere verso l’Ue a 28 hanno tenuto (+0,62%), con Paesi in crescita come la Francia (+10,80%) ma con una Germania che arretra negli acquisti di filati made in Biella (-14,37%). Buona, invece, la performance esportatuva biellese di settore verso l’Asia (+13,52%), ma con un mercato cinese in flessione (-12,98%). Nel primo trimestre 2016, sempre rispetto allo stesso periodo 2015, a calare in modo consistente  è stato anche l’export verso gli States (-40,27%). Molto buoni, invece i flussi verso la Corea del Sud (+117,12%).

Giovanni Orso

Sono una quindicina i marchi della filatura made in Biella che, da oggi fino a venerdì, patecipano alla 79ª edizione di Pitti Filati a Firenze. La manifestazione internazionale, durante la quale saranno presentate le collezioni di filati per la prossima stagione autunno-inverno 2017-’18, vedrà negli spazi della Fortezza da Basso ben 140 brand internazionali del settore e, come tradizione, costituirà non solo un momento di business ma anche un’occasione di check up sullo stato di salute della filatura italiana. I brand biellesi presenti sono Biella Yarn (a brand of Südwolle Group), Botto Giuseppe, Botto Poala, Filatura di Chiavazza, Di,Vé, Filatura di Pollone, Gruppo Tessile Industriale, HF Filati by Südwolle, Lanecardate, Safil, Filatura e Tessitura di Tollegno, Zegna Baruffa-Lane Borgosesia. A Pitti Filati, sarà presente anche Loro Piana & C. e la novarese Manifattura Sesia.

Per quanto riguarda gli altri marchi, sono 30 i brnad provenienti dall'estero (Regno Unito, Giappone, Turchia, Romania, Perù, Francia, Germania, Nuova Zelanda. South Africa); 33 gli espositori all’interno dell’area Fashion at Work che raccoglie il top della ricerca tecnologica (di questi, 16 sono provenienti dall’estero); 20 gli espositori all'interno dell’area KnitClub, di cui 1 proveniente dal Giappone. Il tutto su una superficie espositiva di 20 mila metri quadrati. Non basta: oltre 5 mila i buyer attesi  (furono 5.200 a giugno 2015, dei quali 2.800 dall’estero). Sono questi, in estrema sintesi, i numeri di Pitti Filati. Non a caso “Lucky Numbers” è il tema conduttore scelto da Pitti per i suoi saloni estivi che beneficiano, attraverso il Centro di Firenze per la Moda Italiana, del contributo economico e promozionale da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e di Agenzia Ice.

Nel primo trimestre 2016 (dati Istat in valore alla mano) l’export di filati di fibre tessili biellesi ha segnato, su base tendenziale e a livello complessivo, un +1,53%. I flussi di vendite estere verso l’Ue a 28 hanno tenuto (+0,62%), con Paesi in crescita come la Francia (+10,80%) ma con una Germania che arretra negli acquisti di filati made in Biella (-14,37%). Buona, invece, la performance esportatuva biellese di settore verso l’Asia (+13,52%), ma con un mercato cinese in flessione (-12,98%). Nel primo trimestre 2016, sempre rispetto allo stesso periodo 2015, a calare in modo consistente  è stato anche l’export verso gli States (-40,27%). Molto buoni, invece i flussi verso la Corea del Sud (+117,12%).

Giovanni Orso

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