Zanzara tigre, si attende il picco

Zanzara tigre, si attende il picco
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A parlare sono i modelli. A dare conferma sarà solo il numero di bozzi che compariranno sulla pelle dei piemontesi. Ma gli studiosi sembrano certi: in linea con la tendenza annuale che da tradizione vede impennarsi il numero di zanzare tra fine agosto e inizio settembre, questi ultimi giorni del mese più caldo dell’anno saranno caratterizzati da un aumento del numero dei fastidiosi insetti. Un picco non irrisorio (meno marcato nella provincia di Biella, dove si parla di indice medio-basso; più intenso tra Vercellese e Novarese, dove il dato si attesta sul valore “alto”), considerato che la sola zanzara tigre, che morde solo in orario diurno, subirà un incremento dell’8% in tutto il Piemonte. 

L’annuncio arriva dal curioso “Meteo Zanzare”, osservatorio sviluppato dll’oganizzazione senza fini di lucro Vape Foundation, nata allo scopo di promuovere la ricerca scientifica per sostenere la lotta agli insetti nocivi. Il servizio, completamente gratuito e consultabile sul sito www.vapefoundation.org, informa i cittadini sulla presenza delle zanzare con dati aggiornati ogni settimana, suddivisi per provincia. Il servizio - sviluppato in collaborazione con il Simone Orlandini, direttore dell’Istituto di Biometereologia del Cnr di Firenze, e con Claudio Venturelli, esperto di Entomologia Urbana e Sanitaria e membro del comitato scientifico di Vape Foundation - si basa su un modello matematico che incrocia l’andamento stagionale e climatico con le attività e il ciclo biologico delle diverse specie di zanzara. E questa volta il responso è chiaro: nonostante infatti il numero delle zanzare non abbia raggiunto quest’anno gli eccessi della scorsa estate (in Piemonte, secondo i dati, sarebbe presente circa un quinto degli esemplari rispetto al 2015, complici temperature e umidità), ne è comunque atteso un aumento in questi giorni. 

In regione i punti di monitoraggio sono in totale 890, distribuiti su 130 Comuni. In questi punti sono stati posizionati dei particolari vasetti neri con acqua, dotati di uno stecchetto di legno sul quale le zanzare depongono le uova. Le esche vengono periodicamente sostituite e i bastoncini analizzati, in modo tale da tenere costantemente monitorato il numero delle zanzare sul territorio. Nel 2015 era stato contato un totale di un milione e 53mila uova, contro le 638mila del 2014 e le 500mila del 2013. 

Insomma, questi ultimi giorni di agosto sembrano rendere necessaria - nonostante l’apparente calma - una certa prevenzione. Vape Foundation, ad esempio, mette a disposizione sul suo sito il Bollettino Zanzare, strumento in grado di fornire previsioni e aggiornare gli utenti, attraverso grafici semplici e chiari, sull’intensità dell’infestazione e sul tipo di zanzara presente in ogni regione. Ma anche il Bollettino del Viaggiatore, focalizzato su eventuali anomalie climatiche o particolari allerte zanzara in quelle zone del mondo che spesso rappresentano fantastiche mete di viaggio. Strumenti certamente utili, cui però non si associa da tempo (per mancanza di fondi) l’altrettanto importante attività di bonifica, anche dei terreni coltivati. Questo - secondo l’Ipla, l’Istituto regionale per le piante da legno e l’ambiente, che si occupa dei progetti regionali di lotta alle zanzare - è alla base anche dell’incremento del numero delle zanzare da risaia, la cosiddetta Ochlerotatus caspius. 

Veronica Balocco 


A parlare sono i modelli. A dare conferma sarà solo il numero di bozzi che compariranno sulla pelle dei piemontesi. Ma gli studiosi sembrano certi: in linea con la tendenza annuale che da tradizione vede impennarsi il numero di zanzare tra fine agosto e inizio settembre, questi ultimi giorni del mese più caldo dell’anno saranno caratterizzati da un aumento del numero dei fastidiosi insetti. Un picco non irrisorio (meno marcato nella provincia di Biella, dove si parla di indice medio-basso; più intenso tra Vercellese e Novarese, dove il dato si attesta sul valore “alto”), considerato che la sola zanzara tigre, che morde solo in orario diurno, subirà un incremento dell’8% in tutto il Piemonte. 

L’annuncio arriva dal curioso “Meteo Zanzare”, osservatorio sviluppato dll’oganizzazione senza fini di lucro Vape Foundation, nata allo scopo di promuovere la ricerca scientifica per sostenere la lotta agli insetti nocivi. Il servizio, completamente gratuito e consultabile sul sito www.vapefoundation.org, informa i cittadini sulla presenza delle zanzare con dati aggiornati ogni settimana, suddivisi per provincia. Il servizio - sviluppato in collaborazione con il Simone Orlandini, direttore dell’Istituto di Biometereologia del Cnr di Firenze, e con Claudio Venturelli, esperto di Entomologia Urbana e Sanitaria e membro del comitato scientifico di Vape Foundation - si basa su un modello matematico che incrocia l’andamento stagionale e climatico con le attività e il ciclo biologico delle diverse specie di zanzara. E questa volta il responso è chiaro: nonostante infatti il numero delle zanzare non abbia raggiunto quest’anno gli eccessi della scorsa estate (in Piemonte, secondo i dati, sarebbe presente circa un quinto degli esemplari rispetto al 2015, complici temperature e umidità), ne è comunque atteso un aumento in questi giorni. 

In regione i punti di monitoraggio sono in totale 890, distribuiti su 130 Comuni. In questi punti sono stati posizionati dei particolari vasetti neri con acqua, dotati di uno stecchetto di legno sul quale le zanzare depongono le uova. Le esche vengono periodicamente sostituite e i bastoncini analizzati, in modo tale da tenere costantemente monitorato il numero delle zanzare sul territorio. Nel 2015 era stato contato un totale di un milione e 53mila uova, contro le 638mila del 2014 e le 500mila del 2013. 

Insomma, questi ultimi giorni di agosto sembrano rendere necessaria - nonostante l’apparente calma - una certa prevenzione. Vape Foundation, ad esempio, mette a disposizione sul suo sito il Bollettino Zanzare, strumento in grado di fornire previsioni e aggiornare gli utenti, attraverso grafici semplici e chiari, sull’intensità dell’infestazione e sul tipo di zanzara presente in ogni regione. Ma anche il Bollettino del Viaggiatore, focalizzato su eventuali anomalie climatiche o particolari allerte zanzara in quelle zone del mondo che spesso rappresentano fantastiche mete di viaggio. Strumenti certamente utili, cui però non si associa da tempo (per mancanza di fondi) l’altrettanto importante attività di bonifica, anche dei terreni coltivati. Questo - secondo l’Ipla, l’Istituto regionale per le piante da legno e l’ambiente, che si occupa dei progetti regionali di lotta alle zanzare - è alla base anche dell’incremento del numero delle zanzare da risaia, la cosiddetta Ochlerotatus caspius. 

Veronica Balocco 


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