Cronaca

Vaccini obbligatori per chi va a scuola

Vaccini obbligatori per chi va a scuola
Cronaca Aggiornamento:

Una proposta destinata a far discutere anche in Piemonte, oltre che in tutta Italia, su un tema che è diventato di strettissima attualità. Rendere obbligatori i vaccini per i bambini che si iscrivono sia all’asilo nido che alla scuola materna, nella fascia di età da 0 a 5 anni, ed estendere la tipologia di vaccinazioni previste dalla legge. E’ la proposta che l’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha fatto giovedì pomeriggio al Consiglio regionale durante la seduta congiunta di commissione Sanità e commissione Istruzione, riunitesi per esaminare le proposte di legge depositate sugli obblighi vaccinali nelle scuole nella fascia di età 0-3 anni. E che proprio ieri il premier Gentiloni ha rilanciato, facendo sua la proposta del ministro della salute Beatrice Lorenzin di portare all’attenzione del Consiglio dei Ministri già la prossima settimana un decreto che va nella direzione in cui ha deciso di muoversi il Piemonte.

Nel corso dell’informativa sulla situazione legislativa in materia nelle varie regioni italiane, l’assessore ha ricordato che in Emilia Romagna esiste per legge il vincolo per quanto riguarda i bambini iscritti all’asilo nido (fascia da 0 a 3 anni) e per le quattro vaccinazioni considerate “obbligatorie” dal Ministero della Salute (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B). Il Comune di Trieste ha invece esteso l’obbligo anche alla fascia da 0 a 5 anni, includendo quindi gli iscritti alle scuole materne, ed ha vinto il ricorso presentato al Consiglio di Stato. La Regione Toscana sta invece esaminando una norma che prevede la possibilità di allargare l’obbligo per la fascia 0-5 anni anche alle vaccinazioni che oggi il Ministero qualifica come “raccomandate”, fra cui meningite, morbillo, pertosse, parotite, rosolia e varicella.

A livello nazionale è stata presentata lo scorso febbraio ed è in discussione in Senato una proposta della maggioranza per introdurre il vincolo delle quattro vaccinazioni “obbligatorie” in tutte le scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie. Un’altra proposta di legge, presentata alla Camera nel 2015, propone di estendere le vaccinazioni “obbligatorie” anche a morbillo e pertosse: aver effettuato tutte e 6 le vaccinazioni diventerebbe titolo per ammettere i bambini alla scuola dell’obbligo.

Nei prossimi giorni verrà depositata un’altra proposta per estendere l’obbligo nella fascia 0-5 anni anche alle vaccinazioni oggi considerate “raccomandate”. E nei mesi scorsi anche il ministro della Salute aveva espresso parere favorevole alla proposta delle Regioni di rendere obbligatori i vaccini nella scuola dell’infanzia, con l’obiettivo di uniformare le norme nelle singole realtà e garantire la sicurezza e la tutela della salute di bambini, famiglie e operatori. All’interno di questo contesto, l’assessore alla Sanità ha proposto al Consiglio regionale di inserire nella norma allo studio la possibilità di ampliare la tipologia delle vaccinazioni previste, allargando il vincolo anche a tutte quelle che a livello nazionale verranno rese obbligatorie per legge. La discussione, dunque si apre anche in Piemonte. Dove il dibattito in consiglio si preannuncia acceso. Non tutti i consiglieri, infatti, concordano su questa linea. L’iniziativa del Governo potrebbe però mettere tutti d’accordo, anche se, pure a livello nazionale, il tema è caldo.

Enzo Panelli

Una proposta destinata a far discutere anche in Piemonte, oltre che in tutta Italia, su un tema che è diventato di strettissima attualità. Rendere obbligatori i vaccini per i bambini che si iscrivono sia all’asilo nido che alla scuola materna, nella fascia di età da 0 a 5 anni, ed estendere la tipologia di vaccinazioni previste dalla legge. E’ la proposta che l’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha fatto giovedì pomeriggio al Consiglio regionale durante la seduta congiunta di commissione Sanità e commissione Istruzione, riunitesi per esaminare le proposte di legge depositate sugli obblighi vaccinali nelle scuole nella fascia di età 0-3 anni. E che proprio ieri il premier Gentiloni ha rilanciato, facendo sua la proposta del ministro della salute Beatrice Lorenzin di portare all’attenzione del Consiglio dei Ministri già la prossima settimana un decreto che va nella direzione in cui ha deciso di muoversi il Piemonte.

Nel corso dell’informativa sulla situazione legislativa in materia nelle varie regioni italiane, l’assessore ha ricordato che in Emilia Romagna esiste per legge il vincolo per quanto riguarda i bambini iscritti all’asilo nido (fascia da 0 a 3 anni) e per le quattro vaccinazioni considerate “obbligatorie” dal Ministero della Salute (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B). Il Comune di Trieste ha invece esteso l’obbligo anche alla fascia da 0 a 5 anni, includendo quindi gli iscritti alle scuole materne, ed ha vinto il ricorso presentato al Consiglio di Stato. La Regione Toscana sta invece esaminando una norma che prevede la possibilità di allargare l’obbligo per la fascia 0-5 anni anche alle vaccinazioni che oggi il Ministero qualifica come “raccomandate”, fra cui meningite, morbillo, pertosse, parotite, rosolia e varicella.

A livello nazionale è stata presentata lo scorso febbraio ed è in discussione in Senato una proposta della maggioranza per introdurre il vincolo delle quattro vaccinazioni “obbligatorie” in tutte le scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie. Un’altra proposta di legge, presentata alla Camera nel 2015, propone di estendere le vaccinazioni “obbligatorie” anche a morbillo e pertosse: aver effettuato tutte e 6 le vaccinazioni diventerebbe titolo per ammettere i bambini alla scuola dell’obbligo.

Nei prossimi giorni verrà depositata un’altra proposta per estendere l’obbligo nella fascia 0-5 anni anche alle vaccinazioni oggi considerate “raccomandate”. E nei mesi scorsi anche il ministro della Salute aveva espresso parere favorevole alla proposta delle Regioni di rendere obbligatori i vaccini nella scuola dell’infanzia, con l’obiettivo di uniformare le norme nelle singole realtà e garantire la sicurezza e la tutela della salute di bambini, famiglie e operatori. All’interno di questo contesto, l’assessore alla Sanità ha proposto al Consiglio regionale di inserire nella norma allo studio la possibilità di ampliare la tipologia delle vaccinazioni previste, allargando il vincolo anche a tutte quelle che a livello nazionale verranno rese obbligatorie per legge. La discussione, dunque si apre anche in Piemonte. Dove il dibattito in consiglio si preannuncia acceso. Non tutti i consiglieri, infatti, concordano su questa linea. L’iniziativa del Governo potrebbe però mettere tutti d’accordo, anche se, pure a livello nazionale, il tema è caldo.

Enzo Panelli

Seguici sui nostri canali