CASO INTERNAZIONALE

Vaccini AstraZeneca, medico biellese: "Pazienti si tirano indietro, niente panico"

A raccontare quanto sta avvenendo è il dottor Alessandro Cavalotti, che chiede di proseguire e spiega perché.

Vaccini AstraZeneca, medico biellese: "Pazienti si tirano indietro, niente panico"
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La segnalazione e la raccomandazione alla calma arrivano dal dottor Alessandro Cavalotti.

Pazienti impauriti

 Alessandro Cavalotti, medico biellese (in foto), è impensierito dalla paura che ha travolto alcuni dei suoi pazienti, in lista per la vaccinazione e ora ritiratisi:
"Sto ricevendo parecchie richieste di disdetta della prenotazione del vaccino alla luce delle ultime notizie.
Vi chiedo di portare pazienza: scriverò due righe per spiegare che non c’è niente di cui temere.
L’informazione italiana, unica in Europa, sta fomentando il panico ingiustificato in maniera criminale".

Le risposte alla paura

"AstraZeneca non è pericoloso, è molto più pericoloso il panico", è la posizione di Cavalotti. Che spiega:
"Quando un nuovo farmaco entra in commercio parte una cosa chiamata farmacovigilanza, che serve a monitorare a lungo termine e su una popolazione molto ampia gli effetti della molecola nuova.
Ovviamente questo vale anche per i vaccini. Tutti, e dico tutti, possono segnalare gli eventi avversi successivi alla somministrazione del vaccino tramite il sito dell’Aifa, l’agenzia italiana per il farmaco.
Ho scritto EVENTI AVVERSI in maiuscolo perché occorre capire bene cosa significa. Viene considerato EVENTO AVVERSO ogni evento sfavorevole che si è manifestato successivamente alla somministrazione del vaccino. Ho la diarrea 12 ore dopo la vaccinazione? Posso segnalarla come “evento avverso”. Mi viene un crampo al polpaccio a mezz’ora dalla somministrazione? Posso segnalarlo come “evento avverso”.
Questa segnalazione, però, non implica che i due fenomeni siano collegati. Per dimostrare una causalità, vale a dire che il vaccino ha provocato quel particolare evento avverso, devono esserci tantissime segnalazioni di quello stesso evento. In quel momento, e dopo una verifica attenta, possiamo parlare di REAZIONE AVVERSA correlata alla somministrazione del vaccino (ad esempio, il dolore al braccio dopo l’inoculazione è una reazione avversa – trascurabile – nota ancor prima che iniziasse la farmacovigilanza).
Nel caso di AstraZeneca l’”evento avverso” è particolarmente serio (una trombosi, vale a dire un’ostruzione di un vaso data da un coagulo di sangue), per cui a scopo PRECAUZIONALE sono stati fermati i lotti di AstraZeneca somministrati in quel frangente.
Ma l’EVENTO AVVERSO “trombosi”, verificatosi dopo la somministrazione, ha i requisiti per essere considerato una REAZIONE AVVERSA correlata al vaccino? Sono stati descritti 30 casi su quasi 5 milioni di dosi somministrate, vale a dire lo 0,0006 per cento.
Secondo voi è abbastanza per definire una correlazione, considerando che in Italia in un anno viene colpito da tromboembolia 1 adulto su 1000? Ovviamente tutte le verifiche del caso sono doverose, ma in base a questi numeri non c’è NULLA che faccia pensare a un legame tra la vaccinazione e la trombosi.

La richiesta: vaccinarsi

"Quindi vi chiedo di non farvi prendere dal panico e di non cambiare idea riguardo alla vaccinazione. Contate fino a 100 e informatevi, la paura passerà".