L'altra versione

Utilizzo improprio delle "auto blu" dei due comuni: interrogato stamattina al processo l'imputato Corradino

Il sindaco ha ribattuto al fuoco di fila di domande da parte del Procuratore e del suo difensore. I giudici hanno quindi stabilito un altro rinvio.

Utilizzo improprio delle "auto blu" dei due comuni: interrogato stamattina al processo l'imputato Corradino
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E' stato il giorno più importante del processo per peculato contro il sindaco Claudio Corradino, accusato d'aver utilizzato in modo improprio sia sette volte le "auto blu" prima del Comune di Biella e poi di Cossato per farsi - secondo l'accusa - gli affari propri, sia allo stesso modo d'aver utilizzato il piccolo fuoristrada Suzuki Jimny della Protezione civile per effettuare un sopralluogo alla Bossola di Netro dove l'auto si era poi ribaltata a causa della fitta nevicata e delle strade rese impratricabili.

Interrogato il sindaco

C'è stato il tanto atteso esame dell'imputato da parte sia del procuratore capo, Teresa Angela Camelio, piemme del processo in corso, sia del difensore, l'avvocato milanese Maria Chiara Zanconi. L'udienza è stata aggiornata proprio in questo momento dopo che Corradino ha reso la sua versione dei fatti ribattendo colpo su colpo con la sua solita flemma al fuoco di fila di un agguerrito e molto preparato Pubblico ministero. Il sindaco di Biella - che in caso di condanna anche lieve rischia la sospensione dall'incarico fino a 18 mesi in base alla legge Severino, con il passagio delle consegne al vicesindaco, Giacomo Moscarola - ha ricostruito per filo e per segno i motivi per i quali aveva utilizzato le auto del Comune prima e della Protezione civile poi, ribadendo che sempre lo aveva fatto "nell'interesse della pubblica amministrazione" e mai a titolo prettamente personale.

La ricostruzione

Incalzato dalle domande del suo difensore, il primo cittadino di Biella ha anche ricostruito in certi casi con dovizia di particolari (compresi orari e testimoni presenti che potrebbero averlo visto) i tragitti effettuati con le auto in occasione di quegli otto episodi contestati nel capo d'imputazione. Il Collegio giudicante (con presidente Paola Rava e due giudici a latere) ha quindi stilato un calendario per poter ascoltare tutti i testimoni che rimangono chiamati dal pool di difensori, e ha quindi rinviato il processo.

Le indagini

Le indagini - coordinate in prima persona dal Procuratore capo e condotte sia dai Carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria giudati dal luogotenente Gullo sia dallo stesso gruppo di finanzieri che lavorano anch'essi in Procura - avevano preso il via per delle segnalazioni effettuate in particolare da due avversari politici di Corradino in seno al panorama politico cossatese, Stefano Revello, attuale consigliere comunale a Cossato, e Roberto Tomat, ex presidente del Cissabo.

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