Unioni civili, Biella difende la famiglia

Unioni civili, Biella difende la famiglia
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Novara e Biella c'erano. Il Piemonte c'era. L'Italia c'era. Al Circo Massimo di Roma chi ha chiesto più attenzione e sostegno per le famiglie è arrivato da ogni parte del Paese. Voleva esserci. Anche dalle terre novaresi e biellesi si è partiti di buon mattino per la capitale. A rappresentarle gli esponenti dell'Agesc, l'associazione genitori scuole cattoliche. «Non potevamo mancare», dice a nome di tutti Veronica Bosi. Tra le migliaia di persone anche piemontesi. Guidati dal presidente nazionale Agesc, Roberto Gontero: «Una grande giornata di partecipazione popolare – l’ha definita - in difesa del diritto costituzionale della famiglia, dedicato ai diritti dei bambini a non essere oggetti ma soggetti e a difesa del diritto della donna alla maternità e non allo sfruttamento economico e alla riduzione in schiavitù con la pratica dell'utero in affitto». Dalla "piazza" di Roma il segnale forte di chi, nel Paese, chiede che «la famiglia non sia un istituto ultimo e negletto della società italiana». Il terzo Family Day ha messo la politica davanti alle proprie responsabilità: «Al momento delle elezioni dovremo ricordare chi si è messo dalla parte della famiglia e dei bambini e chi se ne sarà dimenticato, rendendo possibile la pratica dell’utero in affitto» o della stepchild adoption, ha ricordato Massimo Gandolfini, leader del comitato “Difendiamo i nostri figli”. Al Circo Massimo una grande festa delle famiglie italiane, ma anche una manifestazione di civile dissenso e assunzione di responsabilità, nello spirito della Costituzione repubblicana al grido di  “Vietato rottamare la famiglia”. Intanto la discussione procede in Senato dove il dibattito è caldo (vedi il video del Fatto Quotidiano che pubblichiamo che cerca di mettere un po’ di ironia in una questione di spessore etico ) con il Governo che non intende tornare indietro e vuole votare il Ddl così com’è senza stralcio sulle adozioni, le fibrillazioni nel mondo dei cattolici dell’Ncd, del Pd e anche del M5S che ha comunque definito il proprio atteggiamento favorevole al Ddl rendendolo di fatto blindato. In ultimo va registrato l’annuncio del ricorso alla Corte costituzionale di 40 senatori capitanati da senatori moderati, centristi e leghisti capitanati da  Quagliarello e Giovanardi.    

Novara e Biella c'erano. Il Piemonte c'era. L'Italia c'era. Al Circo Massimo di Roma chi ha chiesto più attenzione e sostegno per le famiglie è arrivato da ogni parte del Paese. Voleva esserci. Anche dalle terre novaresi e biellesi si è partiti di buon mattino per la capitale. A rappresentarle gli esponenti dell'Agesc, l'associazione genitori scuole cattoliche. «Non potevamo mancare», dice a nome di tutti Veronica Bosi. Tra le migliaia di persone anche piemontesi. Guidati dal presidente nazionale Agesc, Roberto Gontero: «Una grande giornata di partecipazione popolare – l’ha definita - in difesa del diritto costituzionale della famiglia, dedicato ai diritti dei bambini a non essere oggetti ma soggetti e a difesa del diritto della donna alla maternità e non allo sfruttamento economico e alla riduzione in schiavitù con la pratica dell'utero in affitto». Dalla "piazza" di Roma il segnale forte di chi, nel Paese, chiede che «la famiglia non sia un istituto ultimo e negletto della società italiana». Il terzo Family Day ha messo la politica davanti alle proprie responsabilità: «Al momento delle elezioni dovremo ricordare chi si è messo dalla parte della famiglia e dei bambini e chi se ne sarà dimenticato, rendendo possibile la pratica dell’utero in affitto» o della stepchild adoption, ha ricordato Massimo Gandolfini, leader del comitato “Difendiamo i nostri figli”. Al Circo Massimo una grande festa delle famiglie italiane, ma anche una manifestazione di civile dissenso e assunzione di responsabilità, nello spirito della Costituzione repubblicana al grido di  “Vietato rottamare la famiglia”. Intanto la discussione procede in Senato dove il dibattito è caldo (vedi il video del Fatto Quotidiano che pubblichiamo che cerca di mettere un po’ di ironia in una questione di spessore etico ) con il Governo che non intende tornare indietro e vuole votare il Ddl così com’è senza stralcio sulle adozioni, le fibrillazioni nel mondo dei cattolici dell’Ncd, del Pd e anche del M5S che ha comunque definito il proprio atteggiamento favorevole al Ddl rendendolo di fatto blindato. In ultimo va registrato l’annuncio del ricorso alla Corte costituzionale di 40 senatori capitanati da senatori moderati, centristi e leghisti capitanati da  Quagliarello e Giovanardi.    

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