Una mascherina per dire "no" alla violenza sulle donne
Ecco come acquistare le mascherine che sosterranno l’associazione di volontariato “Non Sei Sola” di Biella.

Una mascherina per dire "no" alla violenza sulle donne. Ecco come acquistare le mascherine che sosterranno l’associazione di volontariato “Non Sei Sola” di Biella.
Una mascherina per dire "no" alla violenza
Si chiama “SINERGIE: una mascherina per dar voce alle donne imbavagliate” il nuovo progetto nato da Zaira Beretta, direttore marketing di Yanga (azienda leader del settore medicale dal 1974 sita in Crevacuore) e direttore artistico dello spazio espositivo Zaion a Biella, l’idea di unire tre mondi del territorio biellese, utilizzando come collante il lavoro dell’artista argentina di fama internazionale Silvia Levenson, per sostenere l’associazione di volontariato “Non Sei Sola” di Biella.
“Non Sei Sola” nasce nel 2010 seguendo i principi di autodeterminazione delle donne, della libertà e della inviolabilità del corpo femminile. Ha collaborato fin dalla sua nascita alla gestione del Centro Antiviolenza di Biella lavorando insieme ad Enti, Istituzioni ed altre Associazioni alla costruzione sul territorio della Rete Antiviolenza, finalizzata a far intraprendere un percorso di “liberazione” a donne sole e con figli.
“Non Sei Sola” inoltre si occupa di creare iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione sul tema della violenza sulle le donne, consapevole che occorra favorire un cambiamento culturale al fine di delegittimare modalità di abuso nelle relazioni familiari.
La Levenson nei suoi lavori esplora lo spazio sottile situato fra ciò che si vede e ciò che si intuisce e usa il vetro come lente di ingrandimento per osservare da vicino i conflitti nelle famiglie e nella società.
Attraverso le sue sculture e installazioni indaga sui conflitti nelle zone di confine che siano le mura domestiche o le frontiere. I suoi lavori, dall’apparenza sublime e accattivante, celano una forte denuncia contro gli abusi e le violenze che si vivono all’interno delle abitazioni. Troppo spesso il luogo che dovrebbe proteggere diventa una terribile prigione.
Il lockdown per contenere i contagi da Covid-19 ha costretto a convivenza forzata i nuclei familiari, favorendo ed aggravando situazioni di violenza domestica. Paradossalmente all’inizio di questo periodo le segnalazioni ai Centri Antiviolenza e le denunce sono calate mediamente del 50% per poi riprendere dopo alcune settimane e tornare alla normalità.
Per questo motivo, l’associazione “Non Sei Sola” durante tutto il periodo di lockdown ha rafforzato la comunicazione sui social e, in collaborazione con il Centro Antiviolenza di Biella ha allungato i tempi e i giorni di accoglienza telefonica, per rendere alle donne più semplice l’invio di una richiesta di supporto e d’aiuto.
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