Una data certa per ricevere il vaccino? "Solo dopo il 10 maggio"
Le risposte dell'assessore Luigi Icardi al question time del vice presidente commissione sanità Domenico Rossi
L'assessore alla sanità della Regione Piemonte Luigi Icardi, nel rispondere - oggi - a un'interrogazione del consigliere Pd Domenico Rossi sul perché non è ancora possibile sapere la data somministrazione del vaccino dopo essersi prenotati attraverso il sito "ilpiemontetivaccina.it" ha spiegato che "maggiori certezze non si avranno prima del 10 maggio".
L'attacco di Domenico Rossi: "Davvero non siamo in condizioni di fornire date certe?"
"Al momento ancora appuntamento al buio, lo ha dichiarato l’Assessore Icardi rispondendo al mio question time" sottolinea in una nota il Consigliere Rossi: “Come è possibile - aggiunge l'esponente dell'opposizione Pd in consiglio - che in Lombardia, Sicilia, Toscana, Lazio, Calabria e Abruzzo venga comunicato l’appuntamento per la somministrazione del vaccino Covid al momento della prenotazione mentre in Piemonte no? Con tutta la tecnologia a nostra disposizione davvero non siamo in condizione fornire una data certa per la vaccinazione come avviene per le altre visite?”.
Rossi, che è anche Vicepresidente della Commissione Sanità, sottolinea che "solo da lunedì 10 maggio, infatti, come ha spiegato l’assessore Icardi, il Piemonte sarà in grado di identificare al momento della prenotazione la decade in cui è prevista l’inoculazione. Solo in prossimità dell’appuntamento verranno comunicati data, ora e luogo"
"Un passo avanti, ma non ancora sufficiente"
“E’ un passo avanti, ma non è sufficiente - aggiunge - Siamo di fronte a una “non-data”. La campagna vaccinale è cominciata ormai da più di quattro mesi, rischia di diventare un’operazione strutturale per i prossimi anni, ma noi la gestiamo ancora con una procedura d’emergenza. Si tratta di una scelta organizzativa che va superata”.
E conclude: “Si parla tanto di transizione digitale, ma qui in Piemonte facciamo fatica a collegare il portale di registrazione e le agende. Ma con un sistema più automatizzato potremmo sgravare i medici e le Asl anche da una quota importante di lavoro burocratico. Basterebbe davvero poco per fare passi importanti. Un esempio? L’attestazione di quarantena deve essere richiesta al medico di base che deve prenderne visione in piattaforma e poi preparare il certificato necessario per il datore di lavoro. Basterebbe collegare la piattaforma al fascicolo sanitario elettronico e fare in modo che i cittadini possano scaricarlo in autonomia” suggerisce il vicepresidente della IV Commissione”.