Un malore ha ucciso “l’uomo tatuato”

Un malore ha ucciso “l’uomo tatuato”
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BIELLA - Non potrà mai più vedere la sua bambina, abbracciarla e stringerla forte a sé. Non potrà più ammirare il suo sorriso gioioso, vederla crescere, fino a diventare una splendida donna.
Claudio Bracco, papà di 39 anni, residente a Ternengo è morto sabato, a causa di un improvviso malore. A nulla è servita la disperata corsa in ospedale, al “Degli Infermi” di Ponderano: il tentativo di prestargli ogni possibile soccorso. Per lui non c’è stato più nulla da fare. 
Claudio Bracco era conosciuto un po’ da tutti come “l’uomo tatuato”. Una delle sue caratteristiche era infatti quella di avere il corpo quasi completamente ricoperto di tatuaggi, viso compreso. A dispetto del suo aspetto fisico, all’apparenza truce, Claudio, soprannominato dagli amici “Claude” era però una persona dolcissima e dal cuore grande. Originario di Chiavazza la sua è stata una vita tutt’altro che semplice. A partire dall’infanzia, difficile, che lo ha segnato profondamente, fino all’età adulta. Forse proprio le tremende esperienze provate da fanciullo, lo hanno portato a condurre una vita a tratti un po’ discussa. Nel 2014 era stato arrestato per possesso di droga. Una parentesi, quella ai margini della società, durata diversi mesi, ma che aveva comunque chiuso. Grazie all’aiuto degli operatori del Sert, Claudio Bracco, si era in poco tempo liberato da ogni dipendenza ed era tornato a condurre una vita onesta, da persona perbene.

Chi lo conosceva non poteva non restare affascinato dalla sua incredibile dolcezza: «Aveva un cuore grande - dice di lui Gianluca Lanza, in arte Giangi - era molto altruista. Ricordo il suo legame indissolubile con la mamma, gravemente malata di Alzheimer. La amava profondamente, non perdeva occasione per starle vicino, farle sentire il suo affetto. Nonostante le difficoltà attraversate durante l’infanzia, Claudio ha sempre cercato di essere un bravo figlio».

La notizia della sua morte è rimbalzata sabato, non solo a Ternengo e Chiavazza, ma un po’ in tutto il Biellese. Claudio Bracco era infatti molto conosciuto per essere stato, tra la fine degli anni ‘90 e i primi anni 2000, addetto alla sicurezza e aiuto bar alla Bohéme, il locale di via Ogliaro. Aveva lavorato anche come decoratore in proprio e in qualità di tintore per una importante azienda locale. L'anno scorso aveva debuttato come pittore con una mostra al Ricetto di Candelo. Lascia oltre alla figlia, Maria Luce, la mamma, Bruna e la sorella Carla.

I funerali si svolgeranno oggi, lunedì 24 aprile, alle 15 nella chiesa di Chiavazza.

Shama Ciocchetti

BIELLA - Non potrà mai più vedere la sua bambina, abbracciarla e stringerla forte a sé. Non potrà più ammirare il suo sorriso gioioso, vederla crescere, fino a diventare una splendida donna.
Claudio Bracco, papà di 39 anni, residente a Ternengo è morto sabato, a causa di un improvviso malore. A nulla è servita la disperata corsa in ospedale, al “Degli Infermi” di Ponderano: il tentativo di prestargli ogni possibile soccorso. Per lui non c’è stato più nulla da fare. 
Claudio Bracco era conosciuto un po’ da tutti come “l’uomo tatuato”. Una delle sue caratteristiche era infatti quella di avere il corpo quasi completamente ricoperto di tatuaggi, viso compreso. A dispetto del suo aspetto fisico, all’apparenza truce, Claudio, soprannominato dagli amici “Claude” era però una persona dolcissima e dal cuore grande. Originario di Chiavazza la sua è stata una vita tutt’altro che semplice. A partire dall’infanzia, difficile, che lo ha segnato profondamente, fino all’età adulta. Forse proprio le tremende esperienze provate da fanciullo, lo hanno portato a condurre una vita a tratti un po’ discussa. Nel 2014 era stato arrestato per possesso di droga. Una parentesi, quella ai margini della società, durata diversi mesi, ma che aveva comunque chiuso. Grazie all’aiuto degli operatori del Sert, Claudio Bracco, si era in poco tempo liberato da ogni dipendenza ed era tornato a condurre una vita onesta, da persona perbene.

Chi lo conosceva non poteva non restare affascinato dalla sua incredibile dolcezza: «Aveva un cuore grande - dice di lui Gianluca Lanza, in arte Giangi - era molto altruista. Ricordo il suo legame indissolubile con la mamma, gravemente malata di Alzheimer. La amava profondamente, non perdeva occasione per starle vicino, farle sentire il suo affetto. Nonostante le difficoltà attraversate durante l’infanzia, Claudio ha sempre cercato di essere un bravo figlio».

La notizia della sua morte è rimbalzata sabato, non solo a Ternengo e Chiavazza, ma un po’ in tutto il Biellese. Claudio Bracco era infatti molto conosciuto per essere stato, tra la fine degli anni ‘90 e i primi anni 2000, addetto alla sicurezza e aiuto bar alla Bohéme, il locale di via Ogliaro. Aveva lavorato anche come decoratore in proprio e in qualità di tintore per una importante azienda locale. L'anno scorso aveva debuttato come pittore con una mostra al Ricetto di Candelo. Lascia oltre alla figlia, Maria Luce, la mamma, Bruna e la sorella Carla.

I funerali si svolgeranno oggi, lunedì 24 aprile, alle 15 nella chiesa di Chiavazza.

Shama Ciocchetti

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