Un anno e mezzo di galera per del vino

Un anno e mezzo di galera per del vino
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Una bottiglia di vino del valore di cinque euro, gli è costata una condanna a un anno e mezzo di reclusione. Che, visti i suoi precedenti, sconterà in carcere o ai domiciliari. E’ una sorta di record quello di cui è stato protagonista una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine e della giustizia, Carlo Bonura, 45 anni, di Biella (difeso dall’avvocato Romanello), finito sotto processo per i reati di rapina e lesioni personali per colpa di una bottiglia di vino rosso.
Se il 14 maggio di tre anni fa, quanto era stata fermato da una guardia giurata all’Esselunga, avesse riconsegnato la bottiglia, forse se la sarebbe cavata con una strigliata e nulla più o, quantomeno, con una denuncia per un reato decisamente minore. Difficilmente sarebbe stato condannato.

Quel giorno, invece, pur di non riconsegnare la bottiglia di vino che aveva nascosto sotto la maglia, Bonura ne aveva combinate di tutti i colori dopo che aveva dribblato con aria disinvolta le casse pur di non pagare il dovuto. Una guardia giurata che lo teneva d’occhio, lo ha fermato appena dopo la barriera e gli ha chiesto di riconsegnare la bottiglia. Bonura - stando al capo d’imputazione - avrebbe reagito malissimo: aveva spintonato la guardia e poi si era dato alla fuga. Raggiunto nei pressi delle porte girevoli del Centro commerciale e non ancora pago, aveva infine minacciato di morte lo stesso addetto alla sorveglianza. Una scelta scellerata che gli è costata carissimo: per una bottiglia di vino da cinque euro, l’imputato si è visto condannare a un anno e mezzo.
V.Ca.

Una bottiglia di vino del valore di cinque euro, gli è costata una condanna a un anno e mezzo di reclusione. Che, visti i suoi precedenti, sconterà in carcere o ai domiciliari. E’ una sorta di record quello di cui è stato protagonista una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine e della giustizia, Carlo Bonura, 45 anni, di Biella (difeso dall’avvocato Romanello), finito sotto processo per i reati di rapina e lesioni personali per colpa di una bottiglia di vino rosso.
Se il 14 maggio di tre anni fa, quanto era stata fermato da una guardia giurata all’Esselunga, avesse riconsegnato la bottiglia, forse se la sarebbe cavata con una strigliata e nulla più o, quantomeno, con una denuncia per un reato decisamente minore. Difficilmente sarebbe stato condannato.

Quel giorno, invece, pur di non riconsegnare la bottiglia di vino che aveva nascosto sotto la maglia, Bonura ne aveva combinate di tutti i colori dopo che aveva dribblato con aria disinvolta le casse pur di non pagare il dovuto. Una guardia giurata che lo teneva d’occhio, lo ha fermato appena dopo la barriera e gli ha chiesto di riconsegnare la bottiglia. Bonura - stando al capo d’imputazione - avrebbe reagito malissimo: aveva spintonato la guardia e poi si era dato alla fuga. Raggiunto nei pressi delle porte girevoli del Centro commerciale e non ancora pago, aveva infine minacciato di morte lo stesso addetto alla sorveglianza. Una scelta scellerata che gli è costata carissimo: per una bottiglia di vino da cinque euro, l’imputato si è visto condannare a un anno e mezzo.
V.Ca.

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