PM: «Come mai si trovava a Rosazza quella sera?» ha chiesto la PM.
Pablito Morello: «Festeggiavo capodanno e al tempo stesso mi occupavo della tutela della sicurezza del sottosegretario Delmastro. Della scorta eravamo io come capotutela e l'autista».
PM: «Con chi avete passato il capodanno?»
Pablito Morello: «C'era la famiglia di Delmastro al completo, la mia famiglia al completo».
PM: «Conosceva già Pozzolo?»
Pablito Morello: «Sì, perché l'avevo conosciuto in occasioni politiche e circostanti istituzionali in cui ero di servizio con il sottosegretario».
PM: «Sino alla mezzanotte com'era strutturata la festa?»
Pablito Morello: «Una festa famigliare: essendo considerato un ambiente famigliare chiesi se potesse partecipare anche la mia famiglia»
PM: Pozzolo era invitato alla festa?
Pablito Morello: «No, è arrivato dopo la mezzanotte, probabilmente per salutare e fare gli auguri».
PM: «E dopo la mezzanotte che è successo?»
Pablito Morello: «Le persone erano tutte in movimento perché ci apprestavamo ad andare via. Io ero nel salone»
PM: «Con chi?»
Pablito Morello: «Ricordo di aver avuto vicino mio figlio, Campana, Luca Zani con cui parlavo, mi sembra Zappalà. Poi era sempre questioni di attimi: tutti si muovevano».
PM: «C'era anche l'onorevole Delmastro?»
Pablito Morello: «No, era fuori. A parte le persone che entravano e uscivano per portare via i resti della cena, c'era chi era fuori a fumare».
PM: «E nel salone c'era anche l'onorevole Pozzolo?»
Pablito Morello: «Sì»
PM: «E che succede?»
Pablito Morello: «Succede che viene attirata la mia attenzione verso l'onorevole Pozzolo. Non ricordo se è stato lui a chiamarmi. Lo guardo ed era vicino a uno dei tavoli e lo vedo con la mano destra fare un movimento come se stesse estraendo qualcosa dalla tasca del pantalone».
PM: «Realizza dopo che aveva qualcosa in mano?»
Pablito Morello: «Sì, aveva un oggetto nel palmo della mano. Sembrava un oggetto a forma di pistola molto piccola che stava nel palmo della mano. Io ero poco distante, a circa tre metri».
PM: «Estrae la pistola e la mostra, a chi?»
Pablito Morello: «Alle persone che erano a 2-3 metri. Zani, Campana, forse Zappalà e me. Mostra l'arma e sorride».
PM: «E lei che fa?»
Pablito Morello: «Mi avvicino per vedere che cos'è. Non nascondo che mi sembrava un accendino a forma di pistola. Sento dire a Campana "ma è vera o finta?" e io mi faccio la stessa domanda. Mi sembrava un accendino, anche perché mai avrei immaginato che venisse estratta un'arma in quel luogo, con bambini. Pozzolo non risponde, continua a sorridere: sembrava che volesse dimostrare che cosa aveva. Con l'altra mano armeggiava. Non capivo che cose volesse fare. Non credevo fosse vera».
PM: «Ha visto anche il munizionamento?»
«No»
PM: «Quindi l'arma era già carica?»
Pablito Morello: «Deduco di sì»
PM: «E a quel punto che succede?»
Pablito Morello: «Anche io gli ho chiesto che cos'è. Non rispondeva alle domande, non ci rassicurava se fosse o meno un'arma. Gli ho detto di toglierla facendogli gesto con la mano sinistra come per fargliela riporre. Nel maneggiare ho sentito il grosso botto».
PM: «L'arma l'ha sempre e solo in mano Pozzolo?»
Pablito Morello: «Prima dello sparo sì».
PM: «Lei ha toccato l'onorevole?»
Pablito Morello: «No»
PM: «Dov'era suo genero?»
Pablito Morello: «Inizialmente non l'ho visto: dopo ho saputo che era lì. Mi accorgo che qualcuno è stato ferito quando sento le urla».
PM: «Ha capito che si trattava di un'arma vera, carica e pronta all'uso dopo il colpo?»
Pablito Morello: «Sì».
PM: «E poi?»
Pablito Morello: «Restiamo interdetti. Non ce l'aspettavamo. Lui era catatonico: non parlava, non rispondeva. Mi sono reso conto che non se l'aspettava. Fa per far cadere la pistola, io la prendo al volo e l'appoggio sul tavolo. La pistola era calda. Allontano Pozzolo verso la porta d'ingresso e lo faccio sedere su una sedia».
PM: «E l'arma?»
Pablito Morello: «Era appoggiata sul tavolo. L'arma resta su quel tavolo. Poi l'ho riposta su una mensola per metterla in sicurezza. Lì è rimasta fino a quando non sono arrivate le forze dell'ordine».
PM: «Mentre aspettavate l'ambulanza Pozzolo è collaborativo?»
Pablito Morello: «No. Lui non ha più parlato finché non sono arrivati i Carabinieri. Per agevolare il personale dell'ambulanza abbiamo pensato di portare Campana sulla strada pubblica, tant'è vero che è stato usato un tavolo come fosse una barella. Abbiamo atteso l'ambulanza e i Carabinieri».
PM: «E poi?»
Pablito Morello: «Pozzolo aveva avuto l'intenzione di andarsene a casa. Vuole allontanarsi».