Uccide dei caprioli: denunciato cacciatore

Uccide dei caprioli: denunciato cacciatore
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CREVACUORE - Aveva già ucciso due caprioli durante la prima giornata di apertura alla caccia “di selezione” a questi ungulati. A sorprendere un cacciatore milanese di 75 anni e a farlo finire nei guai, intorno alle 13 dell’altro ieri, è stato un guardacaccia che ha chiesto l’ausilio dei carabinieri. Il presunto bracconiere è stato fermato e controllato nella zona di cantone Olzera Superiore, in territorio di Curino. Alla fine è stato denunciato sia per la violazione di alcuni articoli della legge in materia che regola l’attività venatoria, sia perché trovato in possesso di un apparecchio radio-scanner (in grado di ascoltare e di intromettersi nelle comunicazioni delle forze dell’ordine) non consentito. I carabinieri mantengono per ora sulla vicenda un discreto riserbo. Non è pertanto chiaro se il cacciatore milanese non fosse autorizzato a partecipare all’appuntamento venatorio oppure avesse abbattuto più capi di quanto fosse consentito dal regolamento. All’attempato cacciatore, è stato comunque sequestrato il fucile di precisione e gli è stata ritirata la licenza di porto d’arma. I carabinieri hanno già inoltrato richiesta di revoca del documento.

La caccia “di selezione” ai caprioli, è un appuntamento venatorio consolidato ed è prevista dalla legge (sia nazionale sia regionale). Risponde a regole molto ferree e precise e non può essere praticata da tutti. Il Piemonte, peraltro, è una delle regioni in cui il “prelievo” venatorio degli ungulati è tra i più regolamentati e monitorati. Le modalità sono dettate da rigide regole di convivenza faunistica, della salvaguardia alle colture e dal rischio crescente di incidenti stradali. Basti pensare che nella sola provincia di Biella l’importo totale dei danni provocati da investimenti di capriolo e di cinghiale ammonta a decine e decine di migliaia di euro con circa 150 incidenti complessivi.

Quest’anno, in provincia di Biella, sono previste cinque uscite di caccia al capriolo. Il primo appuntamento si è chiuso l’altro giorno, il secondo è previsto per il 28 gennaio. In caso di completamento del piano di tiro prima della scadenza, potrebbe essere deciso un termine anticipato.

Intanto, nei giorni scorsi, sono arrivate diverse lamentele di cittadini e di associazioni ambientaliste, che segnalano spari provenienti da zone boschive anche durante la notte. Non si tratta di bracconieri bensì delle squadre autorizzate all’abbattimento dei cinghiali per il contenimento del loro numero. Oltre alle battute vere e proprie organizzate nei boschi da squadre composte per regolamento da un notevole numero di cacciatori, si stanno organizzando tutte le altane (tipiche torrette) disponibili sia per l’avvistamento sia per la caccia stessa dei cinghiali.

V.Ca.

CREVACUORE - Aveva già ucciso due caprioli durante la prima giornata di apertura alla caccia “di selezione” a questi ungulati. A sorprendere un cacciatore milanese di 75 anni e a farlo finire nei guai, intorno alle 13 dell’altro ieri, è stato un guardacaccia che ha chiesto l’ausilio dei carabinieri. Il presunto bracconiere è stato fermato e controllato nella zona di cantone Olzera Superiore, in territorio di Curino. Alla fine è stato denunciato sia per la violazione di alcuni articoli della legge in materia che regola l’attività venatoria, sia perché trovato in possesso di un apparecchio radio-scanner (in grado di ascoltare e di intromettersi nelle comunicazioni delle forze dell’ordine) non consentito. I carabinieri mantengono per ora sulla vicenda un discreto riserbo. Non è pertanto chiaro se il cacciatore milanese non fosse autorizzato a partecipare all’appuntamento venatorio oppure avesse abbattuto più capi di quanto fosse consentito dal regolamento. All’attempato cacciatore, è stato comunque sequestrato il fucile di precisione e gli è stata ritirata la licenza di porto d’arma. I carabinieri hanno già inoltrato richiesta di revoca del documento.

La caccia “di selezione” ai caprioli, è un appuntamento venatorio consolidato ed è prevista dalla legge (sia nazionale sia regionale). Risponde a regole molto ferree e precise e non può essere praticata da tutti. Il Piemonte, peraltro, è una delle regioni in cui il “prelievo” venatorio degli ungulati è tra i più regolamentati e monitorati. Le modalità sono dettate da rigide regole di convivenza faunistica, della salvaguardia alle colture e dal rischio crescente di incidenti stradali. Basti pensare che nella sola provincia di Biella l’importo totale dei danni provocati da investimenti di capriolo e di cinghiale ammonta a decine e decine di migliaia di euro con circa 150 incidenti complessivi.

Quest’anno, in provincia di Biella, sono previste cinque uscite di caccia al capriolo. Il primo appuntamento si è chiuso l’altro giorno, il secondo è previsto per il 28 gennaio. In caso di completamento del piano di tiro prima della scadenza, potrebbe essere deciso un termine anticipato.

Intanto, nei giorni scorsi, sono arrivate diverse lamentele di cittadini e di associazioni ambientaliste, che segnalano spari provenienti da zone boschive anche durante la notte. Non si tratta di bracconieri bensì delle squadre autorizzate all’abbattimento dei cinghiali per il contenimento del loro numero. Oltre alle battute vere e proprie organizzate nei boschi da squadre composte per regolamento da un notevole numero di cacciatori, si stanno organizzando tutte le altane (tipiche torrette) disponibili sia per l’avvistamento sia per la caccia stessa dei cinghiali.

V.Ca.