Truffa da tre milioni al Servizio sanitario
Spicca un’indagine che ha portato a far emergere truffe al Servizio sanitario nazionale per più di tre milioni di euro, tra i tanti “fiori all’occhiello” registrati dalla Guardia di finanza di Biella nel corso del 2014. Si tratta di un’indagine molto complessa che ancora non è stata spiegata nel dettaglio dal comando di via Addis Abeba. «Stiamo aspettando il benestare del magistrato», ha precisato mercoledì il comandante provinciale della Guardia di finanza, colonnello Ugo Raffaele Dallerice. Gli indagati sarebbero numerosi. Le indagini sono state condotte per contrastare illeciti a danno proprio del Servizio Sanitario Nazionale. A fronte della notevole cifra che sarebbe stata truffata allo Stato, le Fiamme gialle hanno chiesto e ottenuto dal giudice il sequestro preventivo, per equivalenza, di immobili, conti correnti e denaro contante per l’intero ammontare della truffa e quindi per tre milioni e 197mila euro più spiccioli.
Nel bilancio dell’attività investigativa svolta dai Reparti della Guardia di Finanza l’anno scorso, spiccano ottimi risultati in tutti i settori: lotta alle frodi e all’evasione fiscale, della tutela della spesa pubblica, del contrasto alla criminalità economico finanziaria e ai traffici illeciti, «per la tutela - puntualizza il colonnello Dallerice - dell’economia legale a favore delle imprese rispettose delle regole e dei cittadini onesti, danneggiati dalla concorrenza sleale».
In tema di verifiche e controlli fiscali, i finanzieri hanno svolto complessivamente 424 interventi che hanno consentito di scoprire 28 evasori totali, soggetti completamente inadempienti agli obblighi di presentazione delle dichiarazioni annuali. Sul fronte della lotta all’evasione, l’attività è stata concentrata su fenomeni particolarmente insidiosi come l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa, con la denuncia di 23 soggetti per reati fiscali riconducibili a 32 violazioni (in prevalenza per dichiarazione fraudolenta, emissione o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione di documenti contabili).
In materia di scontrini e ricevute fiscali i controlli sono stati 861, di cui 192 risultati irregolari (pari al 22 per cento di quelli complessivamente eseguiti).
Nel contrasto al lavoro nero, sono state verificate le posizioni di 62 lavoratori dei quali 17 sono risultati non in regola con le vigenti norme previdenziali ed assistenziali di cui 16 completamente in nero, mentre 4 sono i datori di lavoro che hanno utilizzato manodopera in nero.
Con riguardo alle frodi comunitarie, sono stati eseguiti 93 interventi, con un ammontare di contributi controllati pari a 4.408.700 euro, che hanno portato alla segnalazione di 92 soggetti per un ammontare di indebite percezioni di 40mila euro. Nello stesso campo operativo, l’attività dei reparti di Biella ha permesso di “bloccare” l’erogazione di contributi pari a 75.427 euro indebitamente richiesti.
Sono stati eseguiti 45 interventi in materia di prestazioni sociali agevolate nei confronti di soggetti che, in relazione alle proprie posizioni certificate da dichiarazione Isee, hanno ricevuto aiuti economici e servizi sociali di assistenza. Sono stati segnalati all’autorità giudiziaria 36 soggetti che avevano attestato falsamente lo status di disoccupato ovvero la percezione di redditi o disponibilità patrimoniali inferiori a quelle reali.
In merito alla lotta al gioco illegale, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno controllato 39 esercizi al cui interno erano installati apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento. Non sono state riscontrate irregolarità.
Nel comparto dei reati fallimentari si sono svolte numerose e complesse indagini che si sono concluse con la denuncia di 5 soggetti per bancarotta fraudolenta.
Nell’ambito delle attività volte alla repressione degli illeciti in materia di contraffazione sono stati effettuati numerosi servizi che hanno portato al sequestro di 54.463 pezzi di merce contraffatta e il più delle volte anche non sicura per la salute dei consumatori, con la denuncia di 4 responsabili.
Valter Caneparo
Spicca un’indagine che ha portato a far emergere truffe al Servizio sanitario nazionale per più di tre milioni di euro, tra i tanti “fiori all’occhiello” registrati dalla Guardia di finanza di Biella nel corso del 2014. Si tratta di un’indagine molto complessa che ancora non è stata spiegata nel dettaglio dal comando di via Addis Abeba. «Stiamo aspettando il benestare del magistrato», ha precisato mercoledì il comandante provinciale della Guardia di finanza, colonnello Ugo Raffaele Dallerice. Gli indagati sarebbero numerosi. Le indagini sono state condotte per contrastare illeciti a danno proprio del Servizio Sanitario Nazionale. A fronte della notevole cifra che sarebbe stata truffata allo Stato, le Fiamme gialle hanno chiesto e ottenuto dal giudice il sequestro preventivo, per equivalenza, di immobili, conti correnti e denaro contante per l’intero ammontare della truffa e quindi per tre milioni e 197mila euro più spiccioli.
Nel bilancio dell’attività investigativa svolta dai Reparti della Guardia di Finanza l’anno scorso, spiccano ottimi risultati in tutti i settori: lotta alle frodi e all’evasione fiscale, della tutela della spesa pubblica, del contrasto alla criminalità economico finanziaria e ai traffici illeciti, «per la tutela - puntualizza il colonnello Dallerice - dell’economia legale a favore delle imprese rispettose delle regole e dei cittadini onesti, danneggiati dalla concorrenza sleale».
In tema di verifiche e controlli fiscali, i finanzieri hanno svolto complessivamente 424 interventi che hanno consentito di scoprire 28 evasori totali, soggetti completamente inadempienti agli obblighi di presentazione delle dichiarazioni annuali. Sul fronte della lotta all’evasione, l’attività è stata concentrata su fenomeni particolarmente insidiosi come l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa, con la denuncia di 23 soggetti per reati fiscali riconducibili a 32 violazioni (in prevalenza per dichiarazione fraudolenta, emissione o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione di documenti contabili).
In materia di scontrini e ricevute fiscali i controlli sono stati 861, di cui 192 risultati irregolari (pari al 22 per cento di quelli complessivamente eseguiti).
Nel contrasto al lavoro nero, sono state verificate le posizioni di 62 lavoratori dei quali 17 sono risultati non in regola con le vigenti norme previdenziali ed assistenziali di cui 16 completamente in nero, mentre 4 sono i datori di lavoro che hanno utilizzato manodopera in nero.
Con riguardo alle frodi comunitarie, sono stati eseguiti 93 interventi, con un ammontare di contributi controllati pari a 4.408.700 euro, che hanno portato alla segnalazione di 92 soggetti per un ammontare di indebite percezioni di 40mila euro. Nello stesso campo operativo, l’attività dei reparti di Biella ha permesso di “bloccare” l’erogazione di contributi pari a 75.427 euro indebitamente richiesti.
Sono stati eseguiti 45 interventi in materia di prestazioni sociali agevolate nei confronti di soggetti che, in relazione alle proprie posizioni certificate da dichiarazione Isee, hanno ricevuto aiuti economici e servizi sociali di assistenza. Sono stati segnalati all’autorità giudiziaria 36 soggetti che avevano attestato falsamente lo status di disoccupato ovvero la percezione di redditi o disponibilità patrimoniali inferiori a quelle reali.
In merito alla lotta al gioco illegale, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno controllato 39 esercizi al cui interno erano installati apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento. Non sono state riscontrate irregolarità.
Nel comparto dei reati fallimentari si sono svolte numerose e complesse indagini che si sono concluse con la denuncia di 5 soggetti per bancarotta fraudolenta.
Nell’ambito delle attività volte alla repressione degli illeciti in materia di contraffazione sono stati effettuati numerosi servizi che hanno portato al sequestro di 54.463 pezzi di merce contraffatta e il più delle volte anche non sicura per la salute dei consumatori, con la denuncia di 4 responsabili.
Valter Caneparo