Truffa da otto milioni al collezionista

Truffa da otto milioni al collezionista
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Ventuno persone sono state denunciate dai carabinieri del Nucleo di tutela patrimonio culturale di Torino per truffa aggravata. Nel contesto della stessa operazione, i militari hanno ritrovato numerose opere d’arte: una collezione di grandissimo valore che era stata murata all’interno di una villa del Biellese. I contorni dell’operazione non sono stati del tutto resi noti in quanto le indagini non sarebbero ancora concluse. Tra le opere d’arte recuperate vi sono tele importanti, come “Il giudizio di Paride” di Guido Reni, “Erezione della Croce”, e altri cinque dipinti attribuiti Jacopo del Sellaio, Luca Carlevaris, Giacomo Guardi, Luigi Crespi e Tommaso Salini. 
Tutto ruota attorno ad tentativo di un maxi raggiro ordito nei confronti di un noto antiquario, che per l’anagrafe ha la residenza a Casale Monferrato, che aveva deciso di vendere la propria collezione pregiatissima per una somma complessiva di otto milioni di euro. Per riuscire a raggirare l’esperto d’arte, i truffatori sarebbero riusciti a scambiare al momento della contrattazione – praticamente sotto i suoi occhi – le banconote autentiche con delle mazzette termosaldate di banconote fasulle. Solo in un secondo momento, quando ha cercato di srotolare le banconote, l’antiquario si è reso conto di avere tra le mani della cartastraccia e di essere stato raggirato. Da quel momento in poi sono intervenuti i carabinieri dello speciale nucleo che ha sede a Torino.
L’indagine, denominata “Guido Reni”, dal nome del pittore di cui è stata recuperata l’opera più importante, è stata avviata due anni fa su delega della Procura della Repubblica di Vercelli che aveva raccolto la denuncia del maxi raggiro dall’antiquario di Casale.

V.Ca.

Ventuno persone sono state denunciate dai carabinieri del Nucleo di tutela patrimonio culturale di Torino per truffa aggravata. Nel contesto della stessa operazione, i militari hanno ritrovato numerose opere d’arte: una collezione di grandissimo valore che era stata murata all’interno di una villa del Biellese. I contorni dell’operazione non sono stati del tutto resi noti in quanto le indagini non sarebbero ancora concluse. Tra le opere d’arte recuperate vi sono tele importanti, come “Il giudizio di Paride” di Guido Reni, “Erezione della Croce”, e altri cinque dipinti attribuiti Jacopo del Sellaio, Luca Carlevaris, Giacomo Guardi, Luigi Crespi e Tommaso Salini. 
Tutto ruota attorno ad tentativo di un maxi raggiro ordito nei confronti di un noto antiquario, che per l’anagrafe ha la residenza a Casale Monferrato, che aveva deciso di vendere la propria collezione pregiatissima per una somma complessiva di otto milioni di euro. Per riuscire a raggirare l’esperto d’arte, i truffatori sarebbero riusciti a scambiare al momento della contrattazione – praticamente sotto i suoi occhi – le banconote autentiche con delle mazzette termosaldate di banconote fasulle. Solo in un secondo momento, quando ha cercato di srotolare le banconote, l’antiquario si è reso conto di avere tra le mani della cartastraccia e di essere stato raggirato. Da quel momento in poi sono intervenuti i carabinieri dello speciale nucleo che ha sede a Torino.
L’indagine, denominata “Guido Reni”, dal nome del pittore di cui è stata recuperata l’opera più importante, è stata avviata due anni fa su delega della Procura della Repubblica di Vercelli che aveva raccolto la denuncia del maxi raggiro dall’antiquario di Casale.

V.Ca.

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