«Troppi maleducati nei nostri boschi»

«Raccolta oltre i limiti permessi, di esemplari sottomisura, nelle ore notturne, senza l'autorizzazione necessaria, rilascio di spazzatura, transito in strade private». Anche il numero uno del giornalismo micologico italiano, Nicolo? Oppicelli, direttore della rivista Passione funghi & tartufi e vecchia conoscenza dei fungiatt di tutto il Piemonte, dove periodicamente tiene serate a tema, ne e? convinto: il popolo dei cercatori di funghi sta perdendo la sua etica. E sta diventando sempre piu? un popolo di maleducati. Lo ha detto chiaro anche dalle colonne di Facebook, dove nei giorni scorsi - per “punizione” - ha addirittura oscurato la tradizionale bacheca che informava sui ritrovamenti della settimana. «Cosi? non ci si comporta». Una desolante constatazione che negli stessi giorni aveva sollevato anche il triverese Angelo Giovinazzo, blogger di trivero-italy.it, appassionato di meteo e micologia che da tempo aggiorna gli appassionati sull’andamento della stagione. «Ingordigia, vanita? e maleducazione. Che fine ha fatto il popolo di fungiatt composti, sobri, rispettosi del prossimo e della natura?», chiedeva Giovinazzo puntando il dito contro quella forma di «incivilta?» che negli ultimi tempi e? addirittura sfociata in «risse nei boschi per contendersi un fungo, dopo che alcuni “untori” del web hanno scatenato la psicosi da porcino».
E se a tutto questo si aggiunge che il soccorso alpino, nei giorni scorsi, si e? sentito in dovere di ricordare le regole base per una frequentazione sicura dei boschi, visti i troppi casi di imprudenza e imperizia, o forse di semplice superficialita?, ecco che il quadro si completa. E getta in un unico calderone di colpe l’intero popolo dei cercatori, oscurando le virtu? di quei (pochi) che ancora fanno le cose per bene. Cercando di tutelare se stessi e l’ambiente quando mettono nel cesto un porcino.
Veronica Balocco
Leggi di più sull'Eco di Biella in edicola
«Raccolta oltre i limiti permessi, di esemplari sottomisura, nelle ore notturne, senza l'autorizzazione necessaria, rilascio di spazzatura, transito in strade private». Anche il numero uno del giornalismo micologico italiano, Nicolo? Oppicelli, direttore della rivista Passione funghi & tartufi e vecchia conoscenza dei fungiatt di tutto il Piemonte, dove periodicamente tiene serate a tema, ne e? convinto: il popolo dei cercatori di funghi sta perdendo la sua etica. E sta diventando sempre piu? un popolo di maleducati. Lo ha detto chiaro anche dalle colonne di Facebook, dove nei giorni scorsi - per “punizione” - ha addirittura oscurato la tradizionale bacheca che informava sui ritrovamenti della settimana. «Cosi? non ci si comporta». Una desolante constatazione che negli stessi giorni aveva sollevato anche il triverese Angelo Giovinazzo, blogger di trivero-italy.it, appassionato di meteo e micologia che da tempo aggiorna gli appassionati sull’andamento della stagione. «Ingordigia, vanita? e maleducazione. Che fine ha fatto il popolo di fungiatt composti, sobri, rispettosi del prossimo e della natura?», chiedeva Giovinazzo puntando il dito contro quella forma di «incivilta?» che negli ultimi tempi e? addirittura sfociata in «risse nei boschi per contendersi un fungo, dopo che alcuni “untori” del web hanno scatenato la psicosi da porcino».
E se a tutto questo si aggiunge che il soccorso alpino, nei giorni scorsi, si e? sentito in dovere di ricordare le regole base per una frequentazione sicura dei boschi, visti i troppi casi di imprudenza e imperizia, o forse di semplice superficialita?, ecco che il quadro si completa. E getta in un unico calderone di colpe l’intero popolo dei cercatori, oscurando le virtu? di quei (pochi) che ancora fanno le cose per bene. Cercando di tutelare se stessi e l’ambiente quando mettono nel cesto un porcino.
Veronica Balocco
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