Tribunale salvo, ma verso la paralisi
«Ci sono tanti modi per eliminare un tribunale. Lo si può fare per decreto, come in questi giorni. Oppure per asfissia come stanno facendo con quello di Biella che ha superato per il momento l’ostacolo dei tagli del Governo, ma che rischia la paralisi per colpa di organici da paura, ridotti all’osso, con gli impiegati che non ce la fanno più nonostante con sforzi immani abbiano centrato negli ultimi anni risultati di efficenza straordinari. La soglia minima come numero di dipendenti che potrebbe portare al collasso del nostro tribunale è già stata raggiunta. Ora vedremo cosa succederà anche se gli avvocati si impegneranno fino in fondo per evitare un tracollo che non deve avvenire...». A parlare è il presidente dell’Ordine degli avvocati, Domenico DUso (nella foto)
Nessun risparmio. Se da una parte è soddisfatto perché nel testo definitivo varato dal Consiglio dei ministri l’altro giorno, il tribunale di Biella non risulta nella lista del ministro Severino delle 31 sedi che verranno tagliate, dall’altra l’amarezza è doppia: «E’ vero - spiega - il nostro tribunale non è stato cancellato, ma lo stanno lo stesso condannando a morte per assenza di personale. Senza contare che, al di là dell’interesse di campanile, la scelta dei tagli rimane molto discutibile. Il risparmio non ci sarà. Il numero di magistrati e dipendenti rimarrà lo stesso, il personale si sposterà dalle sedi minori a quelle principali dove si andrà incontro a notevoli spese di ritrutturazione per individuare e realizzare nuovi spazi. Per adeguare le strutture vi sarà per forza di cose un aumento dei costi. Eliminando le sedi minori (in Piemonte i tribunali di Acqui, Alba, Casale Monferrato, Mondovì, Saluzzo, Tortona e, a sorpresa, Pinerolo) non si migliora inoltre l’efficienza in quanto sotto questo profilo, in Piemonte, nessun tribunale doveva essere tagliato».
I problemi? Al sud. Anche in merito all’arretrato nel civile, altro fattore che ha convinto il Governo ad attuare i tagli, l’avvocato Duso ha da aggiungere una nota polemica non da poco: «L’arretrato civile non riguarda i tribunali del Piemonte ma le grandi sedi del centro-sud come Roma e Napoli dove, guarda caso, non risultano carenze di magistrati e di dipendenti...».
Guardia alta. Il presidente dell’Ordine degli avvocati non è comunque ancora convinto che Biella l’abbia scampata: «Il nostro è un tribunale molto efficiente, ma anche quello di Pinerolo, con numeri simili ai nostri, lo era e questo non l’ha salvato dai tagli. L’abbiamo scampata in quanto per adesso siamo tribunale provinciale. Ma il ministro Severino si è già sbilanciato affermando che in Piemonte, per il futuro, vede solo tre palazzi di giustizia oltre a quello di Torino: Novara, Alessandria e Cuneo. Non è quindi il caso di abbassare la guardia...».
Valter Caneparo