Tre misure cautelari e perquisizioni a Biella per prodotti scaduti e rietichettati
Tonnellate di dolci sequestrate per un valore di circa un milione di euro. Quattordici perquisizioni effettuate

Un giro d'affari da un milione di euro che aveva come base la vendita (tra Biella, Novara, Livorno, Milano, Parma e Reggio Emilia) di prodotti alimentari scaduti e rietichettati come se fossero stati appena prodotti e confezionati ha portato al sequestro di tonnellate di prodotti da parte di Carabinieri dei Nas e della Guardia di Finanza. Tre le misure cautelari emesse dal gip di Novara.
Inchiesta partita da Novara e arrivata a Biella e in altre zone del nord Italia
A condurre l'inchiesta, coordinata dalla procura di Novara, sono stati i Nas di Torino e la guardia di finanza di Novara, che hanno proceduto - oltre al sequestro di parte della merce ancora invenduta o trovata nei magazzini pronta per essere smerciata - a emettere un'ordinanza di misure cautelari nei confronti di tre persone, a capo dell'associazione per delinquere - questa l'accusa - dedita alla ricettazione e alla contraffazione alimentare.
Indagini partite oltre un anno fa dopo un controllo in un negozio
Le indagini che hanno portato a scoprire l'attività truffaldina sono partite a marzo 2022. Nel corso di un normale contro i Carabinieri dei Nas hanno scoperto in una negozio di prodotti alimentari del Novarese diversi chili di prodotti dolciari di cui mancava la documentazione commerciale. I prodotti riportavano una data di scadenza che effettuando una serie di controlli incrociati è risultata poi contraffatta.
I prodotti erano stati messi in commercio da un'azienda novarese. Le indagini si sono concentrate su fatture e documenti da cui sono emersi i rapporti finanziari tra gli indagati e un magazzino, sempre nella provincia di Novara, dove sono state sequestrate tonnellate di alimenti, del valore di un milione di euro. Prodotti già ri-etichettati e pronti per essere immessi in commercio. Merce in gran parte scaduta o in prossimità della scadenza che stava per finire sugli scaffali - secondo gli investigatori - "anche da note aziende italiane".
Quattordici le perquisizioni eseguite da Carabinieri e Finanza presso le abitazioni private e gli esercizi commerciali nelle province di Biella, Novara, Livorno, Milano, Parma e Reggio Emilia.
"Una parte della merce era destinata anche all'estero - fanno sapere fonti investigative - in Francia,Germania e Lituania. L'inchiesta del Nas di Torino e della Guardia di finanza di Novara si è intersecata con altre già in corso dalle polizie locali e poi coordinate da Europol".