Tre “furbetti” anche alla Forestale

Come capita di norma in casi giudiziari che riguardano componenti delle forze dell’ordine, i presunti “panni sporchi” sono stati lavati in casa. Ad indagare sui tre ex forestali sono stati direttamente altri carabinieri, quelli della Sezione che lavora in Procura, coordinati dal maresciallo Tindaro Gullo, specialisti tra l’altro di reati come quelli contro le cosiddette “fasce deboli” e di fianco ai magistrati nelle indagini più delicate in generale. Avrebbe inoltre collaborato nelle indagini anche un reparto della stessa ex Forestale.
I tre indagati avrebbero già ricevuto l’avviso di garanzia e avrebbero dunque già ben chiara la loro posizione di iscritti sul registro delle notizie di reato. Tutti e tre, inoltre, sono stati trasferiti ad altra sede. L’ipotesi di reato che viene loro contestata è molto grave per un pubblico ufficiale: truffa ai danni dello Stato. Si attende ora solamente ciò che in gergo è noto come “415 bis”, l’avviso di chiusura delle indagini che potrebbe sfociare, al termine dei tempi tecnici di venti giorni concessi agli indagati per presentare eventuali memorie difensive, nella richiesta di rinvio a giudizio.
Leggi di più sull'Eco di Biella di lunedì 17 luglio 2017
Come capita di norma in casi giudiziari che riguardano componenti delle forze dell’ordine, i presunti “panni sporchi” sono stati lavati in casa. Ad indagare sui tre ex forestali sono stati direttamente altri carabinieri, quelli della Sezione che lavora in Procura, coordinati dal maresciallo Tindaro Gullo, specialisti tra l’altro di reati come quelli contro le cosiddette “fasce deboli” e di fianco ai magistrati nelle indagini più delicate in generale. Avrebbe inoltre collaborato nelle indagini anche un reparto della stessa ex Forestale.
I tre indagati avrebbero già ricevuto l’avviso di garanzia e avrebbero dunque già ben chiara la loro posizione di iscritti sul registro delle notizie di reato. Tutti e tre, inoltre, sono stati trasferiti ad altra sede. L’ipotesi di reato che viene loro contestata è molto grave per un pubblico ufficiale: truffa ai danni dello Stato. Si attende ora solamente ciò che in gergo è noto come “415 bis”, l’avviso di chiusura delle indagini che potrebbe sfociare, al termine dei tempi tecnici di venti giorni concessi agli indagati per presentare eventuali memorie difensive, nella richiesta di rinvio a giudizio.
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