Trasformato in reato l’abbandono o il deposito incontrollato di rifiuti commessi da un semplice cittadino
A Salussola ritrovato dell'amianto, residui vegetali a Occhieppo Superiore e reflui fuorusciti da una fogna a Graglia.
Numerose violazioni in ordine all’abbandono di rifiuti sono state recentemente accertate e sanzionate dai Carabinieri Forestali del Nucleo di Sordevolo, lungo le strade di pubblica percorrenza ed in punti ove tale pratica è quasi sistematica, ma anche in zone meno antropizzate ed ove, fortunatamente, questi eventi sono meno ricorrenti.
Amianto abbandonato
Per l’abbandono di sacchi contenenti materiale da costruzione e demolizione contenente sostanze pericolose (amianto) nel Comune di Salussola lungo la via per Zimone, proseguono le indagini ai fini dell’individuazione dell’autore. Infatti, per quanto il Testo Unico Ambientale preveda che la bonifica sia a carico del trasgressore e/o del produttore del rifiuto, nel caso in cui il responsabile non è identificato, i costi per lo smaltimento ed il ripristino dello stato dei luoghi sono spesso a carico dei Comuni o, eventualmente, di ignari proprietari dei terreni. Costi che, nel caso dei rifiuti pericolosi, sono estremamente onerosi.
Scarti di attività d'impresa
Nei pressi della S.P.400 del Comune di Cerrione, tra molteplici rifiuti urbani ne sono stati individuati di provenienza dall’attività d’impresa di un vicino supermercato. Sono ancora in atto accertamenti per chiarire le dinamiche di questo singolare evento, in particolare sul soggetto che avrebbe prelevato il rifiuto trasportandolo nel punto dell’abbandono. La società titolare del supermercato ha provveduto immediatamente alla bonifica.
Rifiuti vegetali
All’interno di un’area boscata nel comune di Occhieppo Superiore è stato rilevato un deposito incontrollato di rifiuti vegetali per opera di una impresa del settore della manutenzione del verde. Anche qui il contravventore, identificato, ha proceduto al ripristino dello stato dei luoghi. Sempre all’interno di un bosco, a poca distanza dal Santuario di Graglia, la presenza di reflui fuoriusciti da un impianto fognario che si riversavano a valle, creando un proprio percorso nel sottobosco. Ripristinata la perdita fognaria, il sottobosco è stato ripulito dai rifiuti presenti. Tutti eventi per i quali è stata fatta segnalazione alla Procura della repubblica di Biella per reato contravvenzionale in violazione all’articolo 192 comma 1 del Testo Unico Ambientale.
Costituisce reato
La novità è che l’abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo realizzato da un semplice cittadino, in virtù dell’introduzione dell’art. 6-ter del D.L. 105/23, costituisce reato, come per quello effettuato da un titolare d’impresa o responsabile di ente. Le nuove pene sono dell’ammenda da 1.000 a 10.000 euro (pena aumentata fino al doppio nel caso di rifiuti pericolosi), mentre per le imprese rimangono invariate (dell’arresto da tre mesi a un anno, da sei mesi a due anni se si tratta di rifiuti pericolosi o con l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi). Nel caso in cui sia provato che le contravvenzioni non hanno cagionato danno o pericolo concreto ed attuale di danno alle risorse ambientali, urbanistiche o paesaggistiche protette è applicabile la Parte VI bis del D.L.vo 152/06: fermo restando l’obbligo di riferire all’Autorità Giudiziaria con notizia di reato, si emettono delle prescrizioni al fine della rimessa in pristino dello stato originario dei luoghi e la regolarizzazione amministrativa di illeciti meramente formali. Se il trasgressore ottempera a tale prescrizione sarà ammesso a pagare, entro 30 giorni, dall’accertamento dell’adempimento, una sanzione amministrativa di importo pari a 2500 euro per il privato e di 6500 nel caso di impresa. Oltre all’aspetto penalmente rilevante si ritiene opportuno segnalare come ogni condotta di abbandono sia estremamente riprovevole in relazione alla mancanza rispetto dell’ambiente ed alla totale assenza di senso civico.