Tragedia di Viverone - Il giovane alla guida era un neo patentato. Negativo a droga e alcol
Diana Breshka morta travolta da un lampione abbattuto dalla Fiat Punto di un giovane del 2002. I carabinieri: "Tragica fatalità"
Non aveva bevuto, non aveva fatto uso di sostanze stupefacenti. Il giovane classe 2002 alla guida della Fiat Punto che ieri sera in viale Lido Maggiore Arturo Croce a Viverone è finito contro il palo della luce che ha ucciso la 56enne Diana Breshka, ha semplicemente perso il controllo del mezzo. "Una tragica fatalità" la definiscono i carabinieri intervenuti sul posto dopo aver sottoposto il giovane, neo patentato, alla prova dell'alcol teste e agli esami del sangue che hanno accertato che non era nè ubriaco nè "fatto".
La nota di carabinieri: "Una tragica fatalità"
"Il ragazzo ha perso il controllo del mezzo impattando contro un lampione dell'illuminazione comunale - precisa una nota del comando carabinieri - posto a margine della carreggiata, che veniva divelto e nella caduta colpiva una donna, classe 1965, che si trovava a passeggiare su quel tratto di via. Sul posto interveniva personale sanitario del 118 che dopo svariati tentativi di rianimazione, constatava il decesso della donna per grave trauma cranico. Militari delle stazioni carabinieri di Cavaglià e Vigliano Biellese, intervenuti sul posto, procedevano agli accertamenti di rito, nonché a cinturare l'area e a sequestrare il mezzo. La salma veniva traslata presso l'obitorio dell'ospedale di Biella a disposizione dell'autorità giudiziaria per le successive determinazioni che intenderà adottare. Gli accertamenti tossicologici ed etilometrici, cui veniva sottoposto il giovane, davano esito negativo. Dai primi accertamenti l'evento sembra configurarsi come una tragica fatalità"