Tra sanzioni e finti assembramenti
Da Coggiola a Viverone alla partitella tra amici al campo di Pray
Tra sanzioni e finti assembramenti.
Raffica di chiamate per i controlli
La gioia per la conclusione della quarantena e dell’apertura dei locali, sta creando parecchie situazioni di assembramento o presunte tali, che tengono in apprensione chi del Covid-19 teme che possa riprendere la sua carica infettiva.
Bar di Coggiola
Nei giorni scorsi è arrivata una segnalazione alla centrale operativa dei carabinieri che segnalava la presenza di una quindicina di ragazzi senza mascherina, uno accanto all’altro, all’esterno di un bar di Coggiola. Quando è arrivata la pattuglia dei carabinieri, la maggior parte dei giovani si era già allontanata. Quelli che erano rimasti apparivano ben distanziati. In pochi istanti i militari se ne sarebbero andati, non prima giustamente d’aver dato le ultime raccomandazioni a quei ragazzi. Proprio in quel momento, uno del gruppetto, origini marocchine, 25 anni, residente a Coggiola, ha iniziato a sbeffeggiarsi dei militari sostenendo che a lui della mascherina non importava nemmeno un po’ e che mai l’avrebbe indossata. E nemmeno avrebbe nemmeno fornito nome e cognome. In effetti si è comportato proprio così. Alla fine il suo atteggiamento poco collaborativo gli è costato caro: oltre alla sanzione per la violazione della normativa sulla prevenzione del Covid-19, il giovane è stato anche denunciato alla Procura della Repubblica per essersi rifiutato di fornire le proprie generalità.