Tombe profanate a Oropa. Il Santuario: "Prendete i vili responsabili"
Un comunicato degli amministratori oropensi solidarizza con le famiglie ferite.

Cimitero di Oropa devastato, gli amministratori delegati del Santuario di Oropa, Paola Aglietta e canonico Ezio Zanotti, hanno inviato un comunicato per commentare ciò che è successo nei giorni scorsi nel cimitero monumentale. "In alcune Cappelle tombali disposte all'esterno della cinta del Cimitero Monumentale di Oropa (nel cosiddetto Cimitero Bosco) sono stati compiuti atti di vandalismo da parte di ignoti squilibrati. L'Amministrazione del Santuario sta già collaborando con gli inquirenti per fornire tutto ciò che potrebbe essere utile all'identificazione dei responsabili. Se da una parte la difficoltà delle indagini consiste proprio nel fatto che le cappelle interessate si trovino nella parte esterna del Cimitero e quindi accessibili dal bosco, dall'altra le vie di accesso all'intera zona del Santuario sono molto limitate"
"Dolore, rammarico e vicinanza alle famiglie ferite"
Gli amministratori delegati, hanno dichiarato a nome di tutto il Santuario "dolore e rammarico per quanto accaduto" e la loro "vicinanza alle famiglie ferite nei loro affetti e ricordi più cari. Dispiaciuti che un luogo tanto sacro e caro a molte famiglie biellesi e non, sia stato oggetto di atti tanto vili e insensati, stiamo contattando i parenti interessati per collaborare a ripristinare le cappelle danneggiate. Auspichiamo che i vili responsabili siano presto individuati e assicurati alla giustizia”.
Il rettore don Berchi: "Insensata cattiveria"
"Sono addolorato dalla insensata cattiveria e inferma volontà di colpire simboli tanto cari e preziosi come le tombe dei nostri cari - dichiara il Rettore don Michele Berchi - . Questi avvenimenti, se da una parte ci fanno rendere conto di quanto sia profonda in noi la necessità di luoghi e segni dell'affetto che nutriamo per i nostri cari defunti, dall'altra ci aiutano a recuperare la certezza che i nostri cari non sono al Cimitero. I nostri cari vivono abbracciati da Cristo, raggiungibili dal nostro amore e dalle nostre preghiere, ma irraggiungibili e intoccabili da questi gesti carichi di un disprezzo che si attira chi li compie”.