Dal Tribunale di Biella

Tocca nelle parti intime la figlia (con meno di 14 anni) della convivente: uomo di 37 anni a giudizio per violenza sessuale

Accuse confermate dalla piccola sentita in "udienza protetta". Imputato a processo il 16 febbraio del prossimo anno.

Tocca nelle parti intime la figlia (con meno di 14 anni) della convivente: uomo di 37 anni a giudizio per violenza sessuale
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Avrebbe approfittato del ricovero in ospedale della sua convivente per molestare la più piccola delle sue figlie, in particolare toccandole in due diverse occasioni nelle parti intime. Questa l’accusa - con l’aggravante di aver agito nei confronti di una bimba che all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 14 anni - per cui un uomo di 37 anni di Curino che nei giorni scorsi è stato rinviato a giudizio per l’udienza in tribunale - in composizione collegiale e quindi con un presidente e due giudici a latere - del 16 febbraio del prossimo anno.

Le indagini dei Carabinieri

Le indagini erano state effettuate dai Carabinieri di Masserano ed erano subito apparse parecchio complesse soprattutto perché i fatti sarebbero avvenuti qualche mese prima rispetto alla denuncia da parte della madre della bambina molestata. La confidenza della bambina era stata fatta dopo che la madre si era separata dal compagno in modo non proprio amichevole.
Nonostante il ritardo, la bimba era stata sentita in udienza protetta e aveva raccontato ogni cosa in modo dettagliato di quegli episodi in cui il compagno della madre l’avrebbe toccata nelle parti intime. Nemmeno erano state rese inefficaci le perizie di tipo medico per stabilire come si erano svolti i fatti.

Rappresentata da mamma e papà

Durante il processo i giudici dovranno valutare un problema di forma legato alla presunta mancata segnalazione ai difensori dell’audizione protetta della ragazzina che rappresenta ovviamente una testimonianza fondamentale per la Procura.
A pesare nei confronti dell’imputato, c’è anche il fatto che il soggetto sia recidivo.
La piccola sarà rappresentata come parte offesa dalla madre e dal padre che abita in un’altra regione.

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