Testata in faccia al benzinaio per rapinarlo dell'incasso della giornata
Imputati in quattro provenienti dalla Campania che hanno sempre negato il loro coinvolgimento. Processo il prossimo anno.
«Volevamo fare uno scherzo, non commettere una rapina». Si erano giustificati così dopo che i Carabinieri di Cossato li avevano fermati. Lo “scherzo” sarebbe però finito molto male. Quel giorno un benzinaio di Quaregna era stato messo kappaò con una violenta testata sul volto, poi era stato rapinato dei soldi dell’incasso, circa tremila euro. «Noi non abbiamo rubato nulla», avevano altresì dichiarato i quattro personaggi, un biellese e tre uomini provenienti dalla Campania, rintracciati dai Carabinieri dopo l’aggressione al benzinaio, il quale, scherzo o verità che fosse, aveva ricevuto quantomeno una gran botta sul volto riportando ferite giudicate guaribili in due settimane.
Rinviati a giudizio
La versione fornita dai quattro non ha mai convinto la Procura che li ha accusati tutti di concorso nel reato di rapina. Così, nei giorni scorsi, si è tenuta l’udienza preliminare per quel violento episodio avvenuto il 14 ottobre di tre anni fa, intorno alle 17, al distributore IP di via Quintino Sella a Quaregna, di fronte al supermercato Esselunga.
Chi sono?
Tutti e quattro gli imputati sono stati rinviati a giudizio per l’udienza del 21 settembre del prossimo anno quanto inizierà il processo. Si tratta di Cristian Caldieri, 36 anni, napoletano trapiantato a Vigliano, già finito nei guai in passato per detenzione di parecchie armi nella sua officina abusiva, Danilo Quotidiano, 32 anni, di Napoli, Luigi Panico, 34 anni, di Pozzuoli, e Riccardo Di Mare, 31 anni, anche lui di Napoli. Tre sono difesi dall’avvocato biellese Francesco Alosi, il quarto dall’avvocato Ciro Giordano di Milano.