Terremoto Indonesia, i 12 biellesi tornati a casa

Le difficoltà del viaggio di rientro.

Terremoto Indonesia, i 12 biellesi tornati a casa
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Terremoto  Indonesia, i 12 biellesi sono tornati a casa. Nonostante le difficoltà nell'organizzare il viaggio di rientro.

Terremoto Indonesia, la protesta dell'operatore

La terra continua a tremare in Indonesia. Giovedì, una scossa di magnitudo 5.9 con epicentro nel nord-ovest dell’isola di Lombock, ha prodotto ulteriori danni agli edifici, senza provocare altri feriti. I dodici biellesi che si trovavano sull’isola, erano già tutti in viaggio o lontani dall’epicentro della scossa di assestamento, la più forte dell'ultima settimana. Entro questa sera, faranno tutti rientro in Italia.

Il rientro dei 12 biellesi

«Fortunatamente, finalmente torneranno tutti a casa – spiega Massimo Bazzocchi (in foto), della agenzia di viaggi Last Minute di piazza Adua - Noi al momento abbiamo solo 4 clienti che sono a Bali: stanno bene e non hanno sentito la scossa di assestamento, perché sono arrivati dopo l’evento. Hanno solo dovuto rivedere il piano di viaggio per quanto riguarda le sistemazioni perché le Gili sono chiuse e non è possibile andarci. Si fermeranno a Bali». La scarsa collaborazione delle compagnie aeree nei giorni successivi alla disgrazia è continuata nei giorni scorsi. «Le compagnie aree avevano posti per tornare, ma visto che Bali è considerata una soluzione sicura, non permettevano di cambiare il piano di viaggio iniziale se non con l’applicazione delle penali previste dalle regole tariffarie di ogni singolo biglietto. - continua Bazzocchi - In questo modo però non si tiene conto dello shock vissuto da queste persone e della loro voglia di tornare a casa. Per uno dei miei clienti, siamo riusciti a trovare una soluzione solo dopo tre giorni dalla sua richiesta, ma solo perché attraverso delle liste d’attesa abbiamo trovato dei posti nella stessa classe tariffaria. La compagnia in caso di cambio del volo in altra classe tariffaria avrebbe richiesto ai passeggeri l’esborso delle differenze».

Le difficoltà riscontrate

Niente allerta. Il motivo principale che permette alle compagnie di forzare la mano su questo punto è che la Farnesina ha pubblicato solo uno “sconsiglio” ma non un’allerta (che c’è solo per Iraq e Mali) sull’Indonesia. Lo stesso problema ovviamente, c’è anche per chi aveva in programmi viaggi verso l’Indonesia. «Abbiamo provato - continua Bazzocchi - a trovare soluzioni alternative. Chiedendo alle compagnie aree il “re-routing” (possibilità di mantenere il biglietto con cambio di destinazione ndr) rimanendo sull’Asia, ma magari spostandosi su Bangkok. Da parte loro non c’è stata disponibilità e la risposta è stata sempre la stessa: si devono applicare le penali e le eventuali differenze di costo. Per i clienti che volevano riprogrammare il viaggio verso la Thailandia ci hanno chiesto circa 400/500 euro a persona. Per l’annullamento del volo continuano a sostenere che è necessario pagare le penali: non sono cifre alte, si parla di 100/150 dollari, ma è il principio che non mi va giù. Ho sentito anche grandi tour operator che hanno lo stesso problema, con pratiche grossissime in ballo in cui anche gli hotel non gli consentono di annullare senza penali. Forse sono io che ho una visione parziale e più umana, ma questo per me è deplorevole».

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