Tentata evasione

Tenta la fuga durante le pulizie: evasione sventata al carcere di Biella

Il recluso di origine nordafricana, una volta catturato, ha anche cercato di opporre resistenza.

Tenta la fuga durante le pulizie: evasione sventata al carcere di Biella
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Dopo il caso che aveva recentemente puntato i riflettori sulla casa circondariale di Biella, in cui alcuni visitatori erano stati scoperti nel tentativo di consegnare cellulari e stupefacenti ai propri parenti detenuti, ieri mattina nella stessa struttura si è verificato un tentativo di evasione.

Un recluso di origine nordafricana, impegnato in quel momento nelle pulizie del cortile interno, ha tentato la fuga sperando in una "dormita" dell'agente della penitenziaria in servizio. Per sua sfortuna, però, l'operatore carcerario ha subito dato l'allarme ed il detenuto è stato prontamente fermato dagli altri agenti, nonostante un tentativo di resistenza che è valso una nuova denuncia al recluso.

La ricostruzione del Sappe

«Ieri mattina un detenuto addetto alle pulizie dell’intercinta del carcere - ha spiegato Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia PEnitenziaria) - ha cercato di nascondersi all’interno di un furgone che stava uscendo dal carcere dopo la consegna di alimenti. L’agente in servizio al controllo video ha immediatamente dato l’allarme e il detenuto è stato bloccato. Ottimo intervento della Polizia Penitenziaria che ha evidenziato la professionalità ed il senso del dovere con cui espleta il suo servizio. Al ministero chiediamo di prevedere una ricompensa ai poliziotti che sono stati parte attiva nello sventare l’evasione».

Elogio per gli agenti biellesi

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha parole di elogio per i poliziotti di Biella che hanno sventato l’evasione: «È solamente grazie a loro se è stato possibile sventare la clamorosa fuga al detenuto. I nostri Agenti sono stati bravissimi a fermare il fuggitivo. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti, dei cittadini. La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria».

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