Tangenziale di Graglia: partita chiusa nel 2018
GRAGLIA - «Saranno necessari tre, quattro mesi per bandire l’appalto, poi partirà il cantiere. Per Natale spero possano entrare in azione le prime ruspe. Ma credo fortemente che il 2018 possa mettere la parola fine a questa lunga vicenda, uno sfregio che il Biellese non merita». Parola di Emanuele Ramella Pralungo, presidente della Provincia, alla presentazione - avvenuta giovedì sera al teatro comunale del paese, presenti i sindaci di Muzzano, Sordevolo e Netro - del progetto definitivo della tangenziale di Graglia. Un fardello che il territorio si porta dietro ormai dall’inizio degli anni Duemila, sin dalla prima vera attesa, nel 2004, di un’apertura che di fatto non è mai avvenuta. A quasi quindici anni di distanza dalle ultime puntate della lunga telenovela, incrociando le dita, pare dunque avvicinarsi il gran finale: sorretti da una coordinazione che ha permesso loro di ridurre i tempi burocratici della complicata pratica, Provincia e Comune hanno infatti unito le forze per chiudere una volta per tutte la partita. E l’incontro gragliese di giovedì ha definito modalità, tempi e prospettive di questo ultimo, attesissimo atto.Secondo quanto annunciato, il tracciato della tangenziale - i cui lavori, come detto, dovrebbero iniziare per fine anno - ricalcherà il percorso originario. Ma saranno necessari importanti interventi dal punto di vista strutturale, come stabilito dal progetto definitivo messo a punto dall’ingegner Carlo Alessio della AK di Torino. In pratica si tratterà di consolidare la base argillosa del tracciato attraverso la realizzazione di palificazioni in profondità nei due tratti che nel tempo hanno ceduto. Al contempo, la parte rilevata vittima del cedimento dovrà essere rimossa e sostituita. Ma non solo. Sarà necessario anche ripristinare completamente il sistema idraulico: la strada, che oggi appare coperta dalla vegetazione, era infatti stata realizzata senza scolatori per l’acqua. Un problema di non poco conto, se si tiene presente che un tubo di scarico da 80 centimetri di diametro, collettore delle acque di monte, era stato posizionato in modo da scaricare direttamente nel terreno in un unico punto. I circa quattro mesi di lavoro necessari per mettere in atto il progetto dell’ingegner Alessio saranno utili a risolvere tutte queste criticità, ripristinando in modo definitivo il tracciato. Un lavoro corposo, che prevede una base d’asta di 760mila euro, interamente finanziati dalla Provincia. «Stanziamo 250mila euro - ha chiarito Ramella Pralungo nel corso dell’incontro di giovedì -, cui andranno ad aggiungersi gli oltre 500mila dell’accordo di programma della Valle Elco, che per questa causa ha rinunciato ai fondi regionali della Valle dell’Oro». L’insieme di forze che così si raccoglieranno consentirà dunque di aprire, finalmente, un nuovo capitolo della lunga storia. Nella speranza che, almeno questa volta, la fine sia vicina. Molto vicina.Veronica Balocco
GRAGLIA - «Saranno necessari tre, quattro mesi per bandire l’appalto, poi partirà il cantiere. Per Natale spero possano entrare in azione le prime ruspe. Ma credo fortemente che il 2018 possa mettere la parola fine a questa lunga vicenda, uno sfregio che il Biellese non merita». Parola di Emanuele Ramella Pralungo, presidente della Provincia, alla presentazione - avvenuta giovedì sera al teatro comunale del paese, presenti i sindaci di Muzzano, Sordevolo e Netro - del progetto definitivo della tangenziale di Graglia. Un fardello che il territorio si porta dietro ormai dall’inizio degli anni Duemila, sin dalla prima vera attesa, nel 2004, di un’apertura che di fatto non è mai avvenuta. A quasi quindici anni di distanza dalle ultime puntate della lunga telenovela, incrociando le dita, pare dunque avvicinarsi il gran finale: sorretti da una coordinazione che ha permesso loro di ridurre i tempi burocratici della complicata pratica, Provincia e Comune hanno infatti unito le forze per chiudere una volta per tutte la partita. E l’incontro gragliese di giovedì ha definito modalità, tempi e prospettive di questo ultimo, attesissimo atto.Secondo quanto annunciato, il tracciato della tangenziale - i cui lavori, come detto, dovrebbero iniziare per fine anno - ricalcherà il percorso originario. Ma saranno necessari importanti interventi dal punto di vista strutturale, come stabilito dal progetto definitivo messo a punto dall’ingegner Carlo Alessio della AK di Torino. In pratica si tratterà di consolidare la base argillosa del tracciato attraverso la realizzazione di palificazioni in profondità nei due tratti che nel tempo hanno ceduto. Al contempo, la parte rilevata vittima del cedimento dovrà essere rimossa e sostituita. Ma non solo. Sarà necessario anche ripristinare completamente il sistema idraulico: la strada, che oggi appare coperta dalla vegetazione, era infatti stata realizzata senza scolatori per l’acqua. Un problema di non poco conto, se si tiene presente che un tubo di scarico da 80 centimetri di diametro, collettore delle acque di monte, era stato posizionato in modo da scaricare direttamente nel terreno in un unico punto. I circa quattro mesi di lavoro necessari per mettere in atto il progetto dell’ingegner Alessio saranno utili a risolvere tutte queste criticità, ripristinando in modo definitivo il tracciato. Un lavoro corposo, che prevede una base d’asta di 760mila euro, interamente finanziati dalla Provincia. «Stanziamo 250mila euro - ha chiarito Ramella Pralungo nel corso dell’incontro di giovedì -, cui andranno ad aggiungersi gli oltre 500mila dell’accordo di programma della Valle Elco, che per questa causa ha rinunciato ai fondi regionali della Valle dell’Oro». L’insieme di forze che così si raccoglieranno consentirà dunque di aprire, finalmente, un nuovo capitolo della lunga storia. Nella speranza che, almeno questa volta, la fine sia vicina. Molto vicina.Veronica Balocco