Sul caso di meningite: «Forma meno aggressiva, nessun rischio di contagio»
L’invito alla prudenza resta comunque valido: in casi di sintomi sospetti è raccomandabile rivolgersi al proprio medico.

L’Asl ha escluso la necessità di avviare una profilassi su larga scala dopo il caso di meningite riscontrato a Donato, che ha richiesto l’inter - vento dei sanitari per un uomo di 70 anni che nella tarda mattinata di mercoledì scorso è stato ricoverato in ospedale dopo aver manifestato i classici sintomi: forti dolori alla testa, al collo, alle spalle e vertigini. A confermarlo lo stesso sindaco Fausto Francisco: «Non c’è alcun rischio di contagio per la popolazione: l’uomo vive in una frazione isolata del paese».
Sul caso di meningite: «Non vi è necessità di terapia profilattica»
Contattata da Eco, ieri l’Asl ha commentato: «Si tratta di un caso di meningite per la quale non vi è necessità di terapia profilattica. Pertanto al momento non ci sono provvedimenti da mettere in atto da parte del Servizio di Igiene e Sanità pubblica». L’uomo avrebbe contratto u n’infezione meno aggressiva di quella da meningococco. Anche per questo non sarebbe stato necessario mettere in atto misure eccezionali né adottare provvedimenti straordinari di isolamento.
Dove ha contratto l'infezione?
Restano i dubbi su come abbia fatto l’uomo, che nei giorni scorsi non avrebbe compiuto viaggi e non si sarebbe spostato da casa, a contrarre l’infezione. L’invito alla prudenza resta comunque valido: in presenza di sintomi sospetti come febbre alta, mal di testa improvviso, rigidità del collo o stato confusionale, è consigliabile contattare il proprio medico di famiglia