Stuprata dal padre, testimonia per 4 ore
Parla la figlia nel processo contro l’uomo accusato d’averla segregata e violentata per una vita
Sta poco alla volta riprendendo in mano la propria vita, dopo dodici eterni anni di soprusi e di abusi, anche sessuali. Dopo trattamenti con metodi rudi e barbari da parte di quel “padre padrone” che ora, da una cella del carcere di viale dei Tigli, deve rispondere di accuse pesantissime.
Stuprata dal padre
Da poco ha iniziato a conoscere whatsapp, i social network e a comunicare con gli amici. E ha ripreso a guidare: la patente ce l’ha da anni, ma il padre non le consentiva di farlo. Per recarsi al lavoro la portava lui oppure le faceva usare la bicicletta. Poi subito a casa, segregata, impossibilitata a comunicare col mondo esterno, a trascorrere qualche ora con gli amici, a recarsi a ballare oppure in un locale ad ascoltare musica e a cercarsi un fidanzato, come tutte le giovani donne di poco più di trent’anni come lei.
Valter Caneparo
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