emergenza scuola

"Studenti delle medie a casa. Perchè, ora che siamo zona arancione?"

“La decisione di lasciare sospese le lezioni in presenza alle scuole medie nonostante il passaggio del Piemonte da zona rossa ad arancione è spiazzante" dichiara Marco Giordano dell'Anief

"Studenti delle medie a casa. Perchè, ora che siamo zona arancione?"
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A Biella, come nel resto del Piemonte rimangono a casa gli studenti delle scuole medie, nonostante il passaggio da zona rossa a zona arancione decretato dal Governo a partire da oggi. Non ci sta l'ANIEFm (Associazione sindacale nazionale insegnanti e formatori): "Il presidente della Regione Alberto Cirio ci spieghi perché" chiedono in un duro comunicato stampa

L'attacco dell'Anief al presidente Cirio

“La decisione di lasciare sospese le lezioni in presenza alle scuole medie nonostante il passaggio del Piemonte da zona rossa ad arancione è spiazzante - si legge in una nota dell'Anief - ma ancora di più lo è sentire il Presidente Cirio parlare di recupero dei giorni in presenza persi”.

"Una decisione che non sta solo suscitando malumori e proteste di studenti e famiglie, ma crea anche difficoltà organizzative non indifferenti alle scuole - prosegue la nota - La secondaria di primo grado è, infatti, integrata in istituti comprensivi in cui operano anche la scuola primaria e sezioni di scuola dell’infanzia che finora hanno sempre lavorato in presenza, come peraltro le classi prime delle medie. Questo rende molto complessa, soprattutto per i docenti, la gestione di una didattica in parte in presenza e in parte a distanza".

Giordano, Anief Piemonte: "Sorpreso da Cirio sul recupero dei giorni di lezione in presenza persi"

“Vorremmo ricordare al Presidente Cirio – afferma Marco Giordano (nella foto), presidente regionale Anief – che le scuole hanno attivato la didattica a distanza sulla base di regole precise e valide, almeno quelle, su tutto il territorio nazionale. Quando sentiamo parlare di recupero dei giorni in presenza non svolti, ci chiediamo a cosa esattamente si riferisca il Presidente della giunta regionale piemontese e, soprattutto, con quali risorse, umane e finanziarie, intenderebbe procedere. Abbiamo siglato, con il Ministero dell’istruzione e altre organizzazioni sindacali, un contratto integrativo sulla didattica digitale che prevede attività sincrone e asincrone, da combinare sulla base delle esigenze di ogni scuola, per l’intero orario di servizio. I docenti delle scuole statali, quindi, stanno lavorando a distanza esattamente come in presenza”.

“Ci aspettiamo – conclude Giordano – una convocazione di tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto perché siano chiaramente illustrate le ragioni che hanno portato il Piemonte alla scelta di lasciare a casa seconde e terze medie e per capire meglio cosa intenda il presidente Cirio quando parla di recuperi”.

Il presidente nazionale Pacifico: "Troppe fughe in avanti sulla scuola"

“In questi mesi – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF –abbiamo assistito troppe volte a fughe in avanti delle regioni sulla scuola. E ogni volta a pagarne il conto sono i docenti. In Puglia, ad esempio, abbiamo avuto addirittura la didattica on demand, con le famiglie che chiedevano alle scuole di far seguire le lezioni ai propri figli da casa nonostante le classi fossero regolarmente a scuola e costringendo i docenti a fare i salti mortali per svolgere lezioni allo stesso tempo sia in presenza che a distanza. Oggi il Piemonte annuncia recuperi delle lezioni in presenza senza, tuttavia, spiegare bene cosa intenda. ANIEF – conclude Pacifico – continua a sostenere che sulla scuola la regia debba essere nazionale e che ogni discostamento debba essere sempre ben ponderato, per evitare ulteriori difficoltà alle scuole, già messe a durissima prova dalla pandemia”.

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