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Sport chiuso: ci restano i prati

Resta almeno consentita l’attività motoria e sportiva all’aperto

Sport chiuso: ci restano i prati
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Sport chiuso: ci restano i prati.

Palestre, piscine e sport dilettantistici di nuovo bloccati

Tutti gli immani sforzi fatti dall’inizio della pandemia fino a qui dall’universo sportivo italiano sono valsi zero. Nemmeno un piccolo credito di fiducia da parte del Governo per piscine e palestre, dove i controlli ripetuti avevano accertato la sicurezza delle loro attività grazie alla scrupolosa (e costosa) rigidità dei gestori nel seguire i protocolli per il contenimento dell’emergenza Covid-19.
Così, dopo il nuovo Dpcm di ieri che praticamente sospende da oggi fino al 24 novembre l’attività sportiva per dieci milioni di praticanti, soprattutto giovani, non rimane che appigliarsi, con forza e speranza, a quanto resta consentito fare: «Consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all'aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività».

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