Sparirono 27mila euro, assolta la guardia

Sparirono 27mila euro, assolta la guardia
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Una guardia giurata è stata assolta e riabilitata dopo più di sette anni dall’accusa di essersi impossessato della somma di quasi 27mila euro in qualità di capo-equipaggio della All System, la stessa società dove, il 31 agosto 2008, nella sede di via delle Fabbriche a Vigliano, un commando armato fino ai denti, con complici persino all’interno del fortino, mise a segno la rapina dei due secoli con un bottino complessivo di oltre 22 milioni di euro. Stavolta, nel processo che si è concluso nei giorni scorsi davanti al giudice, Iolanda Villano, era imputato un dipendente della All System accusato d’aver fatto la cresta nel corso delle operazioni di ritiro del denaro contenuto in un bancomat della Biverbanca.
I fatti. Tante “sparizioni”. Era il 16 dicembre 2009 e l’eco assordante della maxi rapina rimbalzava ancora tra le mura della sede della società. Proprio in quei giorni, inoltre, i carabinieri di Biella avevano sventato un assalto a un furgone portavalori della stessa All System. Gli stessi militari, inoltre, nel contesto di un’altra indagine, avevano iniziato a fare luce su un’altra misteriosa sparizione di 17 pacchetti pieni zeppi di banconote, in tutto circa 380mila euro che, all’inizio di luglio di quell’anno, si sarebbero volatilizzati dopo essere transitati dalla sala conta. Nel primo caso erano state denunciate quattro persone, due ex guardie giurate di un’altra società di vigilanza, un rapinatore per così dire “professionista” proveniente da Milano e la sua donna. Per il furto dei sacchetti pieni di soldi, erano state invece indagate tre persone, tutti dipendenti della società di Vigliano.
Un mese dopo era successo l’ennesimo fattaccio. Secondo il capo d’accusa, il capo pattuglia del furgone blindato incaricato del ritiro del reso presente nel locale bancomat della Biverbanca e del suo inserimento nell’apposito plico, si era appropriato dei quasi 27mila euro in un arco di tempo di poco meno di un quarto d’ora, compreso tra le 15 e le 15 e 14 di quel 16 dicembre. Al’apertura del plico - ribadisce l’accusa - erano stati contati 1.599 pezzi da 20 euro e 509 da 50 euro per un totale di 57.430 euro mentre avrebbe dovuto contenere denaro per un ammontare di euro 84.280, alla luce della chiusura contabile della sala conta.
L’accusa che era stata ipotizzata nei confronti della guardia (che oggi ha 37 anni e abita a Biella) era quella di appropriazione indebita aggravata dal ruolo che rivestiva il quel momento. Al processo, l’imputato era rappresentato dall’avvocato Roberto Peretti di Ivrea mentre la All System si era costituita parte civile con l’avvocato Alessandro Argento di Torino.
Alla fine, il giudice ha disposto l’assoluzione dell’imputato con la formula “per non aver commesso il fatto”.
Valter Caneparo

Una guardia giurata è stata assolta e riabilitata dopo più di sette anni dall’accusa di essersi impossessato della somma di quasi 27mila euro in qualità di capo-equipaggio della All System, la stessa società dove, il 31 agosto 2008, nella sede di via delle Fabbriche a Vigliano, un commando armato fino ai denti, con complici persino all’interno del fortino, mise a segno la rapina dei due secoli con un bottino complessivo di oltre 22 milioni di euro. Stavolta, nel processo che si è concluso nei giorni scorsi davanti al giudice, Iolanda Villano, era imputato un dipendente della All System accusato d’aver fatto la cresta nel corso delle operazioni di ritiro del denaro contenuto in un bancomat della Biverbanca.
I fatti. Tante “sparizioni”. Era il 16 dicembre 2009 e l’eco assordante della maxi rapina rimbalzava ancora tra le mura della sede della società. Proprio in quei giorni, inoltre, i carabinieri di Biella avevano sventato un assalto a un furgone portavalori della stessa All System. Gli stessi militari, inoltre, nel contesto di un’altra indagine, avevano iniziato a fare luce su un’altra misteriosa sparizione di 17 pacchetti pieni zeppi di banconote, in tutto circa 380mila euro che, all’inizio di luglio di quell’anno, si sarebbero volatilizzati dopo essere transitati dalla sala conta. Nel primo caso erano state denunciate quattro persone, due ex guardie giurate di un’altra società di vigilanza, un rapinatore per così dire “professionista” proveniente da Milano e la sua donna. Per il furto dei sacchetti pieni di soldi, erano state invece indagate tre persone, tutti dipendenti della società di Vigliano.
Un mese dopo era successo l’ennesimo fattaccio. Secondo il capo d’accusa, il capo pattuglia del furgone blindato incaricato del ritiro del reso presente nel locale bancomat della Biverbanca e del suo inserimento nell’apposito plico, si era appropriato dei quasi 27mila euro in un arco di tempo di poco meno di un quarto d’ora, compreso tra le 15 e le 15 e 14 di quel 16 dicembre. Al’apertura del plico - ribadisce l’accusa - erano stati contati 1.599 pezzi da 20 euro e 509 da 50 euro per un totale di 57.430 euro mentre avrebbe dovuto contenere denaro per un ammontare di euro 84.280, alla luce della chiusura contabile della sala conta.
L’accusa che era stata ipotizzata nei confronti della guardia (che oggi ha 37 anni e abita a Biella) era quella di appropriazione indebita aggravata dal ruolo che rivestiva il quel momento. Al processo, l’imputato era rappresentato dall’avvocato Roberto Peretti di Ivrea mentre la All System si era costituita parte civile con l’avvocato Alessandro Argento di Torino.
Alla fine, il giudice ha disposto l’assoluzione dell’imputato con la formula “per non aver commesso il fatto”.
Valter Caneparo

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