Il caso a Cavaglià

Spara contro un divano abbandonato nel bosco: denunciato

L’arma era regolarmente detenuta, ma l’uso in luogo pubblico costituisce reato: nei guai un uomo di 59 anni.

Spara contro un divano abbandonato nel bosco: denunciato

Si è trasformata in una denuncia penale quella che, nelle intenzioni del protagonista, doveva essere soltanto una “prova” della propria pistola. Un uomo di 59 anni, residente in provincia di Torino e incensurato, è stato fermato nei giorni scorsi dai Carabinieri della Stazione di Cavaglià dopo aver esploso alcuni colpi di arma da fuoco in un’area boschiva nei pressi del centro. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo si era recato in località Monte Maggiore, a Cavaglià, dove aveva preso di mira un vecchio divano abbandonato tra la vegetazione. Sul tessuto del mobile sono stati rinvenuti diversi fori di proiettile, compatibili con colpi esplosi da una pistola calibro .22. L’uomo è stato intercettato poco dopo a Viverone da una pattuglia dei Carabinieri, mentre era a bordo di una moto. Alla richiesta di chiarimenti, l’uomo ha ammesso di aver sparato per testare l’arma, regolarmente denunciata e detenuta.

Le conseguenze legali

Nonostante la pistola fosse in regola, l’utilizzo in un bosco costituisce un illecito: la legge vieta infatti l’uso di armi da fuoco in luoghi pubblici o aperti al pubblico al di fuori dei poligoni autorizzati, trattandosi di una condotta che mette a rischio la sicurezza di residenti ed escursionisti. L’arma, completa di due caricatori, e le munizioni – oltre un centinaio di cartucce calibro .22 – sono state immediatamente sequestrate. Ora l’uomo è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Biella per spari in luogo pubblico.

L’azione dei Carabinieri

«Questo episodio – sottolineano i Carabinieri – dimostra l’importanza del presidio del territorio a tutela della sicurezza e della tranquillità della collettività». Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari. L’uomo, che deve essere considerato innocente fino a eventuale condanna definitiva, potrà fornire elementi a propria difesa nelle prossime fasi processuali.