Società sportiva faceva il ristorante: evasi 220 mila euro
La Guardia di Finanza ha recentemente concluso una verifica fiscale nei confronti di una nota associazione sportiva dilettantistica del Biellese, che ha consentito di portare alla luce un’evasione fiscale di oltre 220 mila euro, oltre al disconoscimento della natura giuridica di ente no profit, della quale si fregiava il soggetto verificato.
«Nello specifico - spiega la nota delle Fiamme Gialle -, tale associazione sportiva dilettantistica, avrebbe dovuto promuovere e diffondere lo sport in tutti i livelli ed espressioni, garantendo un rapporto di marginalità e complementarietà della somministrazione di alimenti e bevande rispetto i fini istituzionali e statutari perseguiti, che dovevano comunque rimanere principali. Al contrario, era dedita quasi esclusivamente alla ristorazione organizzata in forma imprenditoriale».
I finanzieri nel corso dell’ispezione hanno riscontrato la presenza di avventori non tesserati, nonché insegne-targhe all’esterno che pubblicizzano l’attività di somministrazione svolta all’interno. Unico elemento confacente all’attività dell’Ente no profit era quello del regime fiscale agevolato (pagamento del 3% di imposta sui ricavi) previsto per la particolare attività ma di cui - secondo la Finanza - il titolare dell’impresa, negli anni di imposta relativi all’ispezione, si è avvalso indebitamente. «Un risultato significativo - spiegano le Fiamme Gialle -, soprattutto per la lotta alla concorrenza sleale».