Slot spente, i titolari di bar e tabaccherie: «E’ una legge inutile»

Slot spente, i titolari di bar e tabaccherie: «E’ una legge inutile»
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BIELLA - «E’ una legge inutile». E’ pressocché unanime il parere dei titolari di bar e tabaccherie biellesi riguardo alla recente legge regionale sulle slot machines, entrata in vigore poco più di una settimana fa. 
Dispositivi videopoker e slot  che si trovano a meno di 500 metri pedonali dai “luoghi sensibili” (nei comuni sopra i 5mila abitanti, mentre per gli altri il limite si riduce a 300 metri), quali scuole, luoghi di culto, banche, case di riposo, impianti sportivi, ospedali e cliniche, “compro oro” e stazioni ferroviarie sono diventati fuorilegge dal 20 novembre scorso. Tabaccai e baristi, ligi al dovere, hanno già provveduto allo spegnimento, tuttavia è pensiero diffuso che la norma finirà per ottenere l’effetto contrario: anzichè ridurre il gioco d’azzardo, spingerà i giocatori a rivolgersi sempre più al mercato di Internet, dove si possono puntare anche somme molto importanti. 

Il timore di molti è che, invece di giocare un euro o due alla volta, i piccoli “amanti” del gioco d’azzardo finiranno per diventare veri e propri fanatici. 
«Da quando ho staccato le slot machines - spiega Filippo Angelucci, della tabaccheria del Thes, in via Ivrea a Biella - i clienti non hanno nemmeno chiesto spiegazioni. Molti erano già informati, forse per questo non abbiamo registrato proteste da parte dei giocatori abituali». E’ pur vero che chi è appassionato del gioco d’azzardo non si lascia certo scoraggiare da una legge regionale: «Chi vuole giocare si rivolge alle sale Vlt, dove è possibile puntare anche centinaia di euro alla volta, oppure sui siti on-line dedicati al gioco d’azzardo. Chi ha ideato quella legge avrebbe dovuto pensare anche alle conseguenze: nei bar e nelle tabaccherie si può puntare un euro, al massimo due euro alla volta, mentre nelle sale slot ci sono dispositivi che accettano anche banconote da 100 o 200 euro. Per non parlare dei siti Internet specializzati, dove si gioca con la carta di credito. I giocatori vengono nelle tabaccherie a ricaricare le carte prepagate...».
Shama Ciocchetti

Leggi tutto il servizio sull'Eco di Biella in edicola

BIELLA - «E’ una legge inutile». E’ pressocché unanime il parere dei titolari di bar e tabaccherie biellesi riguardo alla recente legge regionale sulle slot machines, entrata in vigore poco più di una settimana fa. 
Dispositivi videopoker e slot  che si trovano a meno di 500 metri pedonali dai “luoghi sensibili” (nei comuni sopra i 5mila abitanti, mentre per gli altri il limite si riduce a 300 metri), quali scuole, luoghi di culto, banche, case di riposo, impianti sportivi, ospedali e cliniche, “compro oro” e stazioni ferroviarie sono diventati fuorilegge dal 20 novembre scorso. Tabaccai e baristi, ligi al dovere, hanno già provveduto allo spegnimento, tuttavia è pensiero diffuso che la norma finirà per ottenere l’effetto contrario: anzichè ridurre il gioco d’azzardo, spingerà i giocatori a rivolgersi sempre più al mercato di Internet, dove si possono puntare anche somme molto importanti. 

Il timore di molti è che, invece di giocare un euro o due alla volta, i piccoli “amanti” del gioco d’azzardo finiranno per diventare veri e propri fanatici. 
«Da quando ho staccato le slot machines - spiega Filippo Angelucci, della tabaccheria del Thes, in via Ivrea a Biella - i clienti non hanno nemmeno chiesto spiegazioni. Molti erano già informati, forse per questo non abbiamo registrato proteste da parte dei giocatori abituali». E’ pur vero che chi è appassionato del gioco d’azzardo non si lascia certo scoraggiare da una legge regionale: «Chi vuole giocare si rivolge alle sale Vlt, dove è possibile puntare anche centinaia di euro alla volta, oppure sui siti on-line dedicati al gioco d’azzardo. Chi ha ideato quella legge avrebbe dovuto pensare anche alle conseguenze: nei bar e nelle tabaccherie si può puntare un euro, al massimo due euro alla volta, mentre nelle sale slot ci sono dispositivi che accettano anche banconote da 100 o 200 euro. Per non parlare dei siti Internet specializzati, dove si gioca con la carta di credito. I giocatori vengono nelle tabaccherie a ricaricare le carte prepagate...».
Shama Ciocchetti

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