Sit in con Amnesty, il sindaco firma la lettera

Sit in con Amnesty, il sindaco firma la lettera
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“Verità per Giulio Regeni” recitavano i cartelli gialli che hanno accompagnato oggi, martedì, la delegazione di Amnesty International in consiglio comunale. I rappresentanti dell’associazione hanno consegnato al sindaco una lettera-appello che chiede verità e giustizia dopo la morte del ricercatore italiano torturato e assassinato in Egitto. Marco Cavicchioli l’ha firmata sotto i loro occhi: “In qualità di sindaco” si legge nel documento “mi impegno, nel nome dell’istituzione che rappresento, a sostenere le iniziative di Amnesty International e a disseminarle sul territorio affinché il Governo italiano utilizzi tutti gli strumenti consentiti dalla legislazione nazionale e dalla normativa internazionale per ottenere la verità sui motivi e sugli attori della morte del giovane ricercatore”.

La portavoce di Amnesty International Gabriella Giachino ha ringraziato Cavicchioli e i molti assessori e consiglieri che si sono fermati in aula nel momento della firma. “In Egitto la tortura non è novità degli ultimi mesi” ha sottolineato. “Da poco è stato chiuso persino il centro che offriva riabilitazione psicologica alle vittime delle torture”. Ma Gabriella Giachino ha puntato il dito anche contro i ritardi della legislazione italiana, “dove non esiste” ha ribadito “una norma che preveda il reato di tortura, nonostante il nostro Paese abbia aderito da 24 anni alla convenzione internazionale contro questa pratica disumana. Ora c’è un disegno di legge che è stato approvato alla Camera, votato con una modifica in Senato e quindi tornato alla Camera, dove è in attesa di essere nuovamente dibattuto. E il ritardo aumenta”.

“Verità per Giulio Regeni” recitavano i cartelli gialli che hanno accompagnato oggi, martedì, la delegazione di Amnesty International in consiglio comunale. I rappresentanti dell’associazione hanno consegnato al sindaco una lettera-appello che chiede verità e giustizia dopo la morte del ricercatore italiano torturato e assassinato in Egitto. Marco Cavicchioli l’ha firmata sotto i loro occhi: “In qualità di sindaco” si legge nel documento “mi impegno, nel nome dell’istituzione che rappresento, a sostenere le iniziative di Amnesty International e a disseminarle sul territorio affinché il Governo italiano utilizzi tutti gli strumenti consentiti dalla legislazione nazionale e dalla normativa internazionale per ottenere la verità sui motivi e sugli attori della morte del giovane ricercatore”.

La portavoce di Amnesty International Gabriella Giachino ha ringraziato Cavicchioli e i molti assessori e consiglieri che si sono fermati in aula nel momento della firma. “In Egitto la tortura non è novità degli ultimi mesi” ha sottolineato. “Da poco è stato chiuso persino il centro che offriva riabilitazione psicologica alle vittime delle torture”. Ma Gabriella Giachino ha puntato il dito anche contro i ritardi della legislazione italiana, “dove non esiste” ha ribadito “una norma che preveda il reato di tortura, nonostante il nostro Paese abbia aderito da 24 anni alla convenzione internazionale contro questa pratica disumana. Ora c’è un disegno di legge che è stato approvato alla Camera, votato con una modifica in Senato e quindi tornato alla Camera, dove è in attesa di essere nuovamente dibattuto. E il ritardo aumenta”.

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