"Siamo poliziotti, dobbiamo verificare se ha soldi falsi in casa". Messi in fuga i truffatori
La padrona di casa si è insospettita quando i malfattori le hanno detto che la squadra cinofila avrebbe controllato l'oro.
I truffatori porta a porta, stavolta, sono stati fatti scappare. Si erano addirittura specciati per poliziotti. Nella mattinata di mercoledì, 14 dicembre, la Sala Operativa della Questura di Vercelli è stata allertata da una donna che, insieme al marito, è stata vittima di un tentativo di truffa. La donna ha riferito che due uomini in abiti civili hanno suonato il campanello della sua abitazione asserendo di essere Operatori di Polizia. Hanno anche mostrato in modo rapido uno finto tesserino. In mano, inoltre, avevano una radio che a loro dire era collegata con la centrale della Polizia. In tal modo hanno tentato di trarre in inganno i due coniugi, inducendoli a consegnare loro delle banconote al fine di verificarne la veridicità attraverso degli accertamenti che avrebbero dovuto sviluparsi nella centrale di polizia.
L'unità cinofila
I due malfattori hanno riferito, altresì, che di lì a poco sarebbe giunta un’unità cinofila e, pertanto, hanno chiesto ai due coniugi se avessero oro in casa poiché i cani si sarebbero potuti distrarre durante l’ispezione. A quel punto, la donna, insospettita dal comportamento dei due uomini, ha chiamato immediatamente il "112". Una volante della Polizia si è così recata a casa dei due coniugi al fine di raccogliere la testimonianza e documentare i fatti appena accaduti. I truffatori, nel frattempo, se l'erano filata a gambe levate.
I vari truffatori
Alla luce dell’incremento delle truffe che, nell’ultimo periodo, si sta registrando, si coglie l’occasione per sensibilizzare la collettività e richiamare l’attenzione sulle tecniche che i truffatori utilizzano per raggirare le vittime fingendosi Operatori di Polizia ed asserendo di dover svolgere accertamenti. Tale modalità di truffa si aggiunge ad altre tecniche utilizzate per indurre in inganno e trarre ingiusti profitti, come ad esempio la chiamata effettuata dal “finto nipote” o dalla “finta figlia” che dichiara di trovarsi in difficoltà economica e di necessitare di denaro per far fronte alle cure mediche.
Telefonate al 112
In questi casi, si consiglia di non esitare nel chiamare il 112 e di allertare le Forze dell’Ordine che prontamente giungeranno in ausilio sul posto. Particolare attenzione, inoltre, dovrà essere tenuta se si viene contattati a mezzo telefono in quanto spesso i malfattori rimangono in linea dopo il termine della prima conversazione; infatti, è bene che la parte offesa, prima di comporre il numero di emergenza del 112 NUE, si accerti di aver chiuso la telefonata in atto con il truffatore che, spesso, con l’ausilio di una seconda persona che si finge operatore di Polizia, inganna l’interlocutore sull’artifizio posto in essere dalla prima persona.