la tragedia

Si toglie la vita a 44 anni. Da due non vedeva la figlia

I famigliari dell'operaio chiedono le carte dell'inchiesta. Doveva festeggiare il compleanno con gli amici alpini di Volpiano, ma non li ha mai raggiunti

Si toglie la vita a 44 anni. Da due non vedeva la figlia
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Sono emerse nelle scorse ore in tutta la loro drammaticità le circostanze che hanno portato al suicidio di un padre 44enne, avvenuto il 18 ottobre, a poche ore dal suo compleanno. L'uomo, separato da circa 8 anni, da circa due non aveva più contatti con la figlia. Le ragioni del gesto le ha scritte nero su bianco in alcuni fogli lasciati nell'alloggio in cui si è tolto la vita. L'alloggio in cui viveva prima della drammatica separazione.

Doveva festeggiare il compleanno con gli amici alpini di Volpiano

I famigliari dell'uomo, che da circa un anno aveva perso il lavoro di operaio, ma non dava segni di uno stato tale da rendere credibili gli annunci che pure aveva fatto di farla finita, hanno confidato ai colleghi di Primailcanavese le sue ultime parole prima di non vederlo più in vita: «Vado a festeggiare il compleanno alla festa degli Alpini di Volpiano» aveva detto alla madre e alla sorella. Non ha mai raggiunto gli amici.

Il dramma il 18 ottobre, giorno del suo compleanno

«Era un uomo nel pieno della vita, senza problemi di salute, gioviale e cordiale» le parole dei famigliari, che si sono rivolti a un legale e chiedono di avere gli atti e le lettere lasciati prima di morire. Il 18 ottobre è stato sentito l'ultima volta, il giorno successivo, il 19 ottobre si è tolto la vita. «Ti lascio questi ricordi; portali sempre nel cuore; ti amerò per sempre… Poi starò vicino anche da lontano» scriveva alle 23.24  di quel 18 ottobre.

A volte diceva "Prima o poi la faccio finita"

«Qualche volta quando si parlava di questa situazione, di quanto gli mancasse il poter trascorrere del tempo con sua figlia che non vedeva dal 2020 concludeva i suoi discorsi con: “Prima o poi la faccio finita”. Sembrava una frase buttata lì, più per la rabbia del momento, che per una reale intenzione di farlo realmente. Non riusciamo proprio a capire come abbia trovato il coraggio di fare quello che ha fatto» hanno confidato ai colleghi i famigliari.

La vicenda in tutta la sua drammaticità è emersa nelle scorse ore, a distanza di una settimana dal funerale che si è svolto sabato scorso, 22 ottobre, a Volpiano nel Canavese. Sul caso indagano i carabinieri.

Le lettere con le spiegazioni del suo gesto erano state lasciate in evidenza affinché venissero ritrovate, scritte a mano (la calligrafia è stata riconosciuta dalla sorella). «Aspettiamo che i carabinieri ci restituiscano il tutto dopo di che con il nostro legale di fiducia valuteremo il da farsi. Capire, cioè, cosa lo ha spinto ad arrivare a tanto e se ci sono delle responsabilità».

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