Si sente male, va in ospedale e muore
BIELLA - Ha combattuto per cinque anni contro il cancro, Carola Vaca Miller, giovane mamma di 33 anni, che nonostante la malattia non ha mai perso dignità e speranza. Il tumore, però, non le ha lasciato scampo: le ha provocato un improvviso malore, che l’ha uccisa in poche ore. La donna è morta venerdì pomeriggio all’ospedale di Biella, dove si era recata quella stessa mattina, dopo essersi sentita male. In poche ore le sue condizioni cliniche si sono aggravate al punto da ucciderla. Lunedì, amici e parenti l’hanno salutata per l’ultima volta al Duomo di Biella, prima della sepoltura nel cimitero cittadino.
Originaria della Bolivia, Carola Vaca Miller era arrivata a Biella da ragazzina, dove ha sempre vissuto. Era la più grande di quattro fratelli: Roy, Vania e Vanessa. Gli amici la descrivono come una persona speciale: «Era sempre sorridente - racconta Michele Marino, gestore del chioschetto ambulante “Miki Panini Fiki” e amico della famiglia di Carola -, amava la vita, era una ragazza buona con tutti. Per un periodo, una decina di anni fa, Carola aveva lavorato con me al chiosco: ricordo che a volte andava a ballare cubano, poi arrivava con degli amici sudamericani, si toglieva i tacchi, saltava sul furgone e mi aiutava a preparare i panini».
Carola Vaca Miller lascia nel dolore più profondo, oltre ai fratelli, la mamma Marlene e una figlia, Angela. «La piccola, che oggi ha undici anni, era il suo amore più grande - racconta commossa la sorella Vanessa - viveva per lei, per farla felice. Erano sempre insieme, la adorava».
Nelle ultime ore si è sparsa insistente in città la notizia di una ipotetica raccolta fondi il cui ricavato sarà destinato a sostenere gli studi della piccola Angela. «Noi non ne sappiamo nulla - afferma Vanessa - è certamente una bella iniziativa, forse è stata organizzata da qualche amico di Carola. Credo però che chiunque l’abbia promossa avrebbe dovuto prima chiedere a noi famigliari se fossimo d’accordo, o almeno comunicarcelo. Invece sia io sia nostra madre e i miei fratelli abbiamo scoperto della raccolta fondi leggendo un giornale: non credo che organizzare un’iniziativa del genere senza interpellarci sia il modo corretto di comportarsi».
Shama Ciocchetti
BIELLA - Ha combattuto per cinque anni contro il cancro, Carola Vaca Miller, giovane mamma di 33 anni, che nonostante la malattia non ha mai perso dignità e speranza. Il tumore, però, non le ha lasciato scampo: le ha provocato un improvviso malore, che l’ha uccisa in poche ore. La donna è morta venerdì pomeriggio all’ospedale di Biella, dove si era recata quella stessa mattina, dopo essersi sentita male. In poche ore le sue condizioni cliniche si sono aggravate al punto da ucciderla. Lunedì, amici e parenti l’hanno salutata per l’ultima volta al Duomo di Biella, prima della sepoltura nel cimitero cittadino.
Originaria della Bolivia, Carola Vaca Miller era arrivata a Biella da ragazzina, dove ha sempre vissuto. Era la più grande di quattro fratelli: Roy, Vania e Vanessa. Gli amici la descrivono come una persona speciale: «Era sempre sorridente - racconta Michele Marino, gestore del chioschetto ambulante “Miki Panini Fiki” e amico della famiglia di Carola -, amava la vita, era una ragazza buona con tutti. Per un periodo, una decina di anni fa, Carola aveva lavorato con me al chiosco: ricordo che a volte andava a ballare cubano, poi arrivava con degli amici sudamericani, si toglieva i tacchi, saltava sul furgone e mi aiutava a preparare i panini».
Carola Vaca Miller lascia nel dolore più profondo, oltre ai fratelli, la mamma Marlene e una figlia, Angela. «La piccola, che oggi ha undici anni, era il suo amore più grande - racconta commossa la sorella Vanessa - viveva per lei, per farla felice. Erano sempre insieme, la adorava».
Nelle ultime ore si è sparsa insistente in città la notizia di una ipotetica raccolta fondi il cui ricavato sarà destinato a sostenere gli studi della piccola Angela. «Noi non ne sappiamo nulla - afferma Vanessa - è certamente una bella iniziativa, forse è stata organizzata da qualche amico di Carola. Credo però che chiunque l’abbia promossa avrebbe dovuto prima chiedere a noi famigliari se fossimo d’accordo, o almeno comunicarcelo. Invece sia io sia nostra madre e i miei fratelli abbiamo scoperto della raccolta fondi leggendo un giornale: non credo che organizzare un’iniziativa del genere senza interpellarci sia il modo corretto di comportarsi».
Shama Ciocchetti