Sfruttavano i clandestini: condannati
La Corte d’Assise di Siracusa ha condannato a pesanti pene detentive venti cittadini somali (uno arrestato nel 2012 a Prato), da tempo residenti in Italia e beneficiari dello status di rifugiati politici, facenti parte di un’organizzazione transnazionale specializzata nel favoreggiamento e nello sfruttamento dell’immigrazione clandestina.
Una delle cellule operative con tentacoli in varie città d’Italia, aveva base a Biella. Uno degli imputati, quindi, è residente da parecchio tempo in città. Nell’inchiesta era rimasto coinvolto anche un altro somalo sempre residente nella nostra provincia. All’esecuzione dei provvedimenti, hanno collaborato anche polizia e Guardia di finanza di Biella.
La Corte d’Assise di Siracusa ha condannato a pesanti pene detentive venti cittadini somali (uno arrestato nel 2012 a Prato), da tempo residenti in Italia e beneficiari dello status di rifugiati politici, facenti parte di un’organizzazione transnazionale specializzata nel favoreggiamento e nello sfruttamento dell’immigrazione clandestina.
Una delle cellule operative con tentacoli in varie città d’Italia, aveva base a Biella. Uno degli imputati, quindi, è residente da parecchio tempo in città. Nell’inchiesta era rimasto coinvolto anche un altro somalo sempre residente nella nostra provincia. All’esecuzione dei provvedimenti, hanno collaborato anche polizia e Guardia di finanza di Biella.
Gli indagati erano accusati di associazione a delinquere, di numerosi delitti di favoreggiamento aggravato e di sfruttamento della immigrazione clandestina, nonchè di contraffazione di pubblici sigilli, di sostituzione di persona, di false attestazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità e di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.
Altro processo, che aveva preso spunto dalla stessa indagine, promosso a carico di ventidue imputati facenti parte della stessa organizzazione, si era concluso nel novembre del 2013 con sentenza di patteggiamento davanti al gup del Tribunale di Catania. Erano in tutto quarantotto gli indagati nei cui confronti erano stati emessi provvedimenti restrittivi, quarantadue sono già stati condannati in primo grado.
Con queste sentenze è stata definita una complessa e articolata indagine avviata dalla Procura di Modica e diretta e coordinata dalla Procura distrettuale di Catania. Le indagini, a cui hanno partecipato la Polizia di Stato in collaborazione con la Guardia di Finanza (Gico di Firenze), hanno preso avvio dall’esame del traffico telefonico di alcuni cellulari nella disponibilità di alcuni clandestini sbarcati a Pozzallo.
Gli investigatori sono così risaliti ai promotori dell’organizzazione transnazionale che aveva lo scopo di procurare, dietro pagamento di ingenti somme di denaro, l’ingresso illegale in Italia, sotto falso nome, dalla Grecia, dal Kenya e dalla Somalia, di cittadini extracomunitari di nazionalità somala, consentendone successivamente il loro trasferimento nei paesi europei di destinazione, Olanda, Inghilterra e soprattutto Svezia, Norvegia e Finlandia.
Il 13 dicembre 2012, su richiesta della Procura distrettuale, il gip presso il Tribunale di Catania ha emesso 48 misure di custodia in carcere, poi eseguite nelle diverse località del territorio nazionale, sedi delle cellule operative della organizzazione (Prato, Firenze, Siena, Torino, Cuneo, Biella, Milano, Bergamo, Genova, Napoli, Padova, Roma, Palermo).
Due imputati sono stati arrestati all’estero, in Germania ed in Inghilterra, in esecuzione di mandati di arresto europeo.
Di notevole rilievo è stata la cooperazione internazionale di polizia internazionale offerta da Eurojust, nonchè dal Comando Generale della Guardia di Finanza.
V.Ca.