La sentenza

Sette anni e 4 mesi per la strage di Busonengo con tre giovanissimi biellesi morti e uno ferito grave

Protestano i familiari: "Condanna inadeguata". L'imputato non si è mai presentato in aula. Quella notte stava viaggiando ubriaco a 160 all'ora.

Sette anni e 4 mesi per la strage di Busonengo con tre giovanissimi biellesi morti e uno ferito grave
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Sette anni di reclusione per la vita di quattro ragazzi, tre morti sul colpo e il quarto tenuto in vita per miracolo e ridotto a dover lottare ogni giorni, per sempre, con i postumi delle ferite che quel terribile incidente gli ha lascito come terribile ricordo. E' la condanna che ieri (28 marzo) il giudice dell'udienza preliminarae di Vercelli, Cristina Barillari, ha inflitto a Hernan Wellington Lanas Orellana, 30 anni, originario dell’Equador, residente a Biella (ma dopo i fatti si sarebbe trasfrito in un'altra città), conosciuto da tutti come Willy, imputato per omicidio stradale plurimo e per lesini stradali gravissime, oltre alla guida da ubriaco: sette anni e quattro mesi di reclusione, come richiesto dal pubblico ministero.

"Sentenza ingiusta"

La sentenza ha lasciato l'amaro in bocca ai parenti dei tre ragazzi di Chiavazza morti nell'incidente avvenuto il 5 giugno 2022 a Busonengo, in provincia di Vercelli, lungo la statale Trossi. L'imputato, alla guida di una Bmw, stava viaggiando in direzione di Vercelli. Era ubriaco. Di fronte all'abitato di Busonengo, ha invaso la corsia opposta a circa 160 chilometri orari, proprio mentre stava arrivando, a circa 50 all'ora, la Lancia Y (nella foto ciò che è rimasto dopo l'impatto) con a bordo i quattro giovani biellesi che stavano tornando a casa dopo aver trascorso la serata nella discoteca Il Globo di Borgo Vercelli. Era stata una strage. Morirono Raffaele Petrillo e Alessandro Messina di 17 anni, e Carmine Marotta di 22 anni. In gravissime condizioni era stato ricoverato il quarto giovane che si trovava alla guida dell'utilitaria.

Attenuanti e sconti di pena

All'imputato sono state concesse le attenuanti generiche con il conseguente sconto di pena dato che era in precedenza incensurato. L'ulteriore calo di pena di un terzo, si è avuto per il risarcimento del danno che, in realtà, per il giovane rimasto vivo nel terribile impatto, non è stto ancora deterninato. La somma di tutti gli sconti ha portato a una condanna che, secondo i familiari delle vittime, non è comparabile con le dimensioni dell'enorme tragedia. Ha lasciato di stucco anche il compotamento processuale dell'imputto che non si è mai presentato durante le udienze.
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