Indagini dei Carabinieri Forestali

Scoperto un cimitero di pecore e capre (più un cane) in un vecchio cascinale di Veglio: denunciato uomo di 44 anni

La macabra scoperta grazie ad un escursionista. In tutto sono state trovate una trentina di carcasse. Gli animali sono stati lasciati morire di stenti.

Scoperto un cimitero di pecore e capre (più un cane) in un vecchio cascinale di Veglio: denunciato uomo di 44 anni
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È stato un cane, scappato ad un escursionista, alla fine di aprile, a consentire la macabra scoperta che ha immediatamente indotto un turista ad effettuare la segnalazione alle Forze dell’Ordine. Così, i Carabinieri Forestali e il Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Biella hanno fatto accesso in una stalla, in stato di abbandono, nel Comune di Veglio, per individuare quello che, a tutti gli effetti, è risultato essere “un cimitero di animali”.

Morti tutti insieme

Il ritrovamento di una trentina di scheletri di ovicaprini, le carcasse di un bovino e di un cane evidenziavano infatti, sin da subito, una morte avvenuta quasi contemporaneamente degli animali da reddito e da compagnia, di cui erano rimaste solo le ossa e qualche ciuffo di pelo. Lo stato dei luoghi permetteva di definire come tali morti fossero avvenute da parecchio tempo: le ossa disposte in modo tale da indicare che gli animali erano stati legati e lasciati morire senza cibo e senza acqua in un’atroce sofferenza ed il solo cane libero di circolare e quindi nella possibilità di tentare la sopravvivenza, cibandosi degli stessi capi che fino a poco tempo prima aveva accudito.

Denunciato un uomo

Le indagini, svolte dai Carabinieri della Stazione Forestale di Pray e del Nipaaf Carabinieri Forestali del Gruppo di Biella, sono state coordinate, sin da subito, dalla locale Procura della Repubblica. Gli accertamenti, effettuati dai citati Carabinieri Forestali diretti e coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Biella, Dario Bernardeschi, tramite l’incrocio dei dati estrapolati dalle banche dati dell’Anagrafe Nazionale, che fornisco tracciabilità degli animali da reddito e di quelli da compagnia, hanno permesso di identificare, in pochissimo tempo, l’azienda a cui i capi erano riconducibili e quindi anche il responsabile della loro morte che, nel 2021, avrebbe abbandonato deliberatamente i capi lasciandoli al loro crudele destino. Allo stato, un uomo di 44 anni residente in un comune della Valle di Mosso è indagato in stato di libertà per i reati di abbandono animali (art.727 Codice penaòle), uccisione di animali (544 bis), maltrattamento di animali (544 ter) e abbandono di rifiuti (articolo 256 D.lgs 152/2006).

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