Schiacciò e uccise un giovane, patteggia l’automobilista
Accusata del reato di omicidio colposo per aver provocato l’incidente in superstrada in cui era morto un giovane marocchino che in quel momento stava prendendo dal bortabagagli della sua Fiat Brava il triangolo di segnalazione in quanto l’auto era rimasta in panne, Daniela Zegna, 44 anni, di Rovasenda (avvocati Loretta Vaglio Tessitore e Gino Obert), ha patteggiato davanti al giudice dell’udienza preliminare, Anna Ferretti, una pena a sette mesi di reclusione con la condizionale. Nei confronti dell’imputata è stata inoltre applicata la sanzione accessoria amministrativa della sospensione della patente per un anno.
I fatti risalgono al 20 dicembre 2015. Il giovane marocchino Tarik Reguig, 31 anni, di Masserano, era sceso dall’auto in panne quand’era stato travolto dalla Panda condotta dalla donna che è piombata come un bolide su di lui, lo ha schiacciato tra le due vetture e lo ha trascinato per una ventina di metri dopo averlo ghermito sotto le ruote. E’ morto così, per il terribile shock del violento impatto e per le ferite, gravissime. Nessuno ha potuto far nulla per salvarlo. I due connazionali che erano con lui, uno di 32 anni, di Candelo, l’altro di 24 anni, di Masserano, sono riusciti a scansare per miracolo l’utilitaria e a salvarsi. La tragedia era avvenuta nel tratto tra Masserano e Cossato, in direzione di Biella, proprio sul ponte del torrente Strona, trecento metri prima dello svincolo per Cossato. «L’auto si è messa a fare i capricci. Ci siamo così fermati sulla destra, contro la spalletta del ponte - raccontarono sconvolti i due superstiti -. Volevamo posizionare il triangolo e poi provare a spingere la macchina per cercare di farla ripartire. Non abbiamo fatto in tempo. Quell’auto ci è venuta addosso a tutta velocità».
V.Ca.
Accusata del reato di omicidio colposo per aver provocato l’incidente in superstrada in cui era morto un giovane marocchino che in quel momento stava prendendo dal bortabagagli della sua Fiat Brava il triangolo di segnalazione in quanto l’auto era rimasta in panne, Daniela Zegna, 44 anni, di Rovasenda (avvocati Loretta Vaglio Tessitore e Gino Obert), ha patteggiato davanti al giudice dell’udienza preliminare, Anna Ferretti, una pena a sette mesi di reclusione con la condizionale. Nei confronti dell’imputata è stata inoltre applicata la sanzione accessoria amministrativa della sospensione della patente per un anno.
I fatti risalgono al 20 dicembre 2015. Il giovane marocchino Tarik Reguig, 31 anni, di Masserano, era sceso dall’auto in panne quand’era stato travolto dalla Panda condotta dalla donna che è piombata come un bolide su di lui, lo ha schiacciato tra le due vetture e lo ha trascinato per una ventina di metri dopo averlo ghermito sotto le ruote. E’ morto così, per il terribile shock del violento impatto e per le ferite, gravissime. Nessuno ha potuto far nulla per salvarlo. I due connazionali che erano con lui, uno di 32 anni, di Candelo, l’altro di 24 anni, di Masserano, sono riusciti a scansare per miracolo l’utilitaria e a salvarsi. La tragedia era avvenuta nel tratto tra Masserano e Cossato, in direzione di Biella, proprio sul ponte del torrente Strona, trecento metri prima dello svincolo per Cossato. «L’auto si è messa a fare i capricci. Ci siamo così fermati sulla destra, contro la spalletta del ponte - raccontarono sconvolti i due superstiti -. Volevamo posizionare il triangolo e poi provare a spingere la macchina per cercare di farla ripartire. Non abbiamo fatto in tempo. Quell’auto ci è venuta addosso a tutta velocità».
V.Ca.