Schiacciato e ucciso da una catasta di legna sul lavoro: assolto il socio, non ha colpe
Sentenza che tutti si aspettavano: imputato e vittima erano amici fraterni.
E’ arrivata la sentenza che tutti si aspettavano: è stato assolto in tribunale a Vercelli, con la formula «perché il fatto non sussiste», Marco Sartore, 46 anni, residente a Coggiola, sul banco degli imputati con l’accusa di omicidio colposo per la morte del suo socio Luca Aimone Ceschin, 47 anni, anche lui della Valsessera, sposato e padre di un bimbo di 5 anni, morto il 22 giugno di due anni fa, schiacciato da una catasta di legna che stava spostando da una parte all’altra del magazzino.
Le assi avrebbe dovuto verniciarle per conto della sua attività, la “Colordue” di via Monte Orfano a Crevacuore. Durante l'operazione, però, il carico non gli aveva dato scampo: una tonnellata di materiale lo aveva ucciso.
L'accusa ha chiesto sei mesi
Chiesti sei mesi. Era stata una tragedia che aveva sconvolto l’intera Valsessera e non solo. Durante la penultima udienza del processo a Vercelli (che ha la competenza territoriale sulla zona di Crevacuore dove ha sede la Colordue e dove avvenne l'incidente mortale, nonostante si trovi in territorio biellese) il pubblico ministero, Maria Giovanna Compare, aveva formulato una richiesta di condanna a sei mesi di reclusione con la condizionale per il socio della vittima.
Amici fraterni
I due soci si rispettavano e si volevano bene. Erano amici da anni. Nessuno dei due avrebbe mai fatto del male all’altro. Durante la requisitoria, la piemme aveva spiegato che «le abitudini sbagliate e condivise dai due soci hanno portato alla morte di uno di loro».
Successo per la difesa
Di contro, il difensore, avvocato Fabrizio Lauti, aveva chiesto l'assoluzione: «C’è un grande equivoco sulla delega delle funzioni - aveva spiegato ai giornalisti -. Sia il mio assistito sia la vittima erano titolari, ma a manovrare il carrello era solo Aimone Ceschin. Inoltre, Sartore non ha mai ricoperto una pozione di garanzia per Aimone. E' stata una tragedia, ma non cagionata da Sartore».