“Scacco” al giocatore di scacchi

“Scacco” al giocatore di scacchi
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Avrebbe voluto fare scacco matto, ma la mossa non gli è riuscita. Arcangelo Ricciardi, 37 anni, apicoltore di Crocemosso, venerdì scorso è stato allontanato dal palasport dove stava disputando (e dominando) la cinquantasettesima edizione del Festival scacchistico internazionale di Imperia. Espulso dal torneo con un’accusa gravissima per chi fa sport: frode sportiva.

La scoperta. “Grazie al lavoro degli arbitri e all’uso del metal detector, il giocatore Ricciardi Arcangelo, sospettato di comportamenti illeciti visti i sorprendenti risultati, è stato trovato in possesso di una microtelecamera e di conseguenza espulso dal torneo prima dell’inizio del turno di oggi, sabato 5 settembre”, si legge nel comunicato stampa diffuso dagli organizzatori.

Secondo il racconto di chi era presente, il giocatore sarebbe stato invitato dall’arbitro a togliersi la camicia. In questo modo sarebbe venuto alla luce l’imbroglio della microcamera nascosta in un ciondolo, con tanto di fili cuciti a una maglietta.

Lara Bertolazzi

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 7 settembre 2015

Avrebbe voluto fare scacco matto, ma la mossa non gli è riuscita. Arcangelo Ricciardi, 37 anni, apicoltore di Crocemosso, venerdì scorso è stato allontanato dal palasport dove stava disputando (e dominando) la cinquantasettesima edizione del Festival scacchistico internazionale di Imperia. Espulso dal torneo con un’accusa gravissima per chi fa sport: frode sportiva.

La scoperta. “Grazie al lavoro degli arbitri e all’uso del metal detector, il giocatore Ricciardi Arcangelo, sospettato di comportamenti illeciti visti i sorprendenti risultati, è stato trovato in possesso di una microtelecamera e di conseguenza espulso dal torneo prima dell’inizio del turno di oggi, sabato 5 settembre”, si legge nel comunicato stampa diffuso dagli organizzatori.

Secondo il racconto di chi era presente, il giocatore sarebbe stato invitato dall’arbitro a togliersi la camicia. In questo modo sarebbe venuto alla luce l’imbroglio della microcamera nascosta in un ciondolo, con tanto di fili cuciti a una maglietta.

Lara Bertolazzi

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