Sara' una Pasqua discreta e calda

Sara' una Pasqua discreta e calda
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Per quanto non da record, il caldo di marzo che ha interessato buona parte d’Europa ha dato la stura a speculazioni su una presunta accelerazione del riscaldamento globale. L’analisi del passato remoto tuttavia, a volte mette in crisi le ‘certezze’ propagandate dal circuito mediatico. Prima dell’invenzione del termometro un ottimo indicatore climatico era la data di fioritura del ciliegio, che tanto più anticipa quanto più febbraio e marzo sono caldi. Nelle cronache svizzere si legge che nel 1607 anticipò di quattro settimane, al termine d’un inverno in cui «il terreno non fu mai gelato né coperto di neve, il sole splendette per buona parte dell’anno, la vegetazione non arrestò la sua crescita e la gente indossava abiti estivi». Ma non fu un caso isolato, perché anticipi analoghi erano stati registrati già nel 1602 e nel 1603. Qualche decennio dopo però, si sprofondava nella fase più acuta della Piccola età glaciale. Cosa dedurne? Semplicemente, che sull’evoluzione del clima possiamo fare solo ipotesi. Ciò che realmente sappiamo della complessità atmosferica è pari a qualche lettera dell’alfabeto aramaico: su tali basi, potremmo mai pretendere di leggere il targum, la versione della Bibbia ebraica?

Venendo alla cronaca è indubbio che, dopo marzo, l’anomalia prosegua ad aprile. A Borgomanero la prima decade ha segnato una media delle temperature massime pari a 22,4 °C risultando la più calda dopo l’inarrivabile 26,5 °C del 2011. Sei anni fa, l’esordio del mese andò fuori dal comune: già l’1 aprile si registravano 25,4 °C a Borgomanero e 24,4 °C a Biella, ma l’apice si toccò il giorno 9 con massime da piena estate a Masserano (31,7 °C), Massazza (31,8 °C), Novara Terdoppio (32,7 °C), Cameri (33,0 °C), Momo (33,8 °C). Per quanto non così elevati tuttavia, anche i valori dello scorso 10 aprile registrati dalla rete Arpa Piemonte sono stati degni di nota a Pray (23,3 °C), Biella (25,0 °C), Borgomanero (25,1 °C), Cerano (25,5 °C), Masserano (26,6 °C) fino al top di Domodossola (27,4 °C) che è risultata la stazione più calda a nord del Po.

Sotto il profilo meteo quella che si prospetta sarà una Pasqua discreta: solo in montagna si manifesterà una certa nuvolosità, mentre altrove al cielo sereno si accompagneranno temperature più miti. Da segnalare possibilità di Föhn allo sbocco delle vallate alpine che però non dovrebbe interessare la Bassa. Giornata bella e gradevole pure a Pasquetta, con valori massimi in discesa: trend che proseguirà martedì.

Stefano Di Battista

Per quanto non da record, il caldo di marzo che ha interessato buona parte d’Europa ha dato la stura a speculazioni su una presunta accelerazione del riscaldamento globale. L’analisi del passato remoto tuttavia, a volte mette in crisi le ‘certezze’ propagandate dal circuito mediatico. Prima dell’invenzione del termometro un ottimo indicatore climatico era la data di fioritura del ciliegio, che tanto più anticipa quanto più febbraio e marzo sono caldi. Nelle cronache svizzere si legge che nel 1607 anticipò di quattro settimane, al termine d’un inverno in cui «il terreno non fu mai gelato né coperto di neve, il sole splendette per buona parte dell’anno, la vegetazione non arrestò la sua crescita e la gente indossava abiti estivi». Ma non fu un caso isolato, perché anticipi analoghi erano stati registrati già nel 1602 e nel 1603. Qualche decennio dopo però, si sprofondava nella fase più acuta della Piccola età glaciale. Cosa dedurne? Semplicemente, che sull’evoluzione del clima possiamo fare solo ipotesi. Ciò che realmente sappiamo della complessità atmosferica è pari a qualche lettera dell’alfabeto aramaico: su tali basi, potremmo mai pretendere di leggere il targum, la versione della Bibbia ebraica?

Venendo alla cronaca è indubbio che, dopo marzo, l’anomalia prosegua ad aprile. A Borgomanero la prima decade ha segnato una media delle temperature massime pari a 22,4 °C risultando la più calda dopo l’inarrivabile 26,5 °C del 2011. Sei anni fa, l’esordio del mese andò fuori dal comune: già l’1 aprile si registravano 25,4 °C a Borgomanero e 24,4 °C a Biella, ma l’apice si toccò il giorno 9 con massime da piena estate a Masserano (31,7 °C), Massazza (31,8 °C), Novara Terdoppio (32,7 °C), Cameri (33,0 °C), Momo (33,8 °C). Per quanto non così elevati tuttavia, anche i valori dello scorso 10 aprile registrati dalla rete Arpa Piemonte sono stati degni di nota a Pray (23,3 °C), Biella (25,0 °C), Borgomanero (25,1 °C), Cerano (25,5 °C), Masserano (26,6 °C) fino al top di Domodossola (27,4 °C) che è risultata la stazione più calda a nord del Po.

Sotto il profilo meteo quella che si prospetta sarà una Pasqua discreta: solo in montagna si manifesterà una certa nuvolosità, mentre altrove al cielo sereno si accompagneranno temperature più miti. Da segnalare possibilità di Föhn allo sbocco delle vallate alpine che però non dovrebbe interessare la Bassa. Giornata bella e gradevole pure a Pasquetta, con valori massimi in discesa: trend che proseguirà martedì.

Stefano Di Battista

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