Salvataggio in alta quota

Salvataggio in alta quota
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Avevano puntato dritte verso l’alto, nella loro ricerca di cibo. Su, verso la cima: lì avevano finito per ritrovarsi tutte insieme, non sapendo ovviamente che la discesa non sarebbe stata altrettanto facile. E’ così che è iniziata la curiosa avventura di una ventina tra capre e pecore appartenenti a un pastore di Coggiola, che nella mattinata di sabato si sono trovate incrodate sulla cima del monte Gemevola (per tutti, il Cornabecco), punta di 1576 metri a pochi passi dal più noto Monte Barone.

Il fatto. Preoccupato per la sorte dei suoi animali, che sono soliti pascolare liberamente nella zona, il pastore ha quindi richiesto l’intervento del soccorso alpino, che verso mezzogiorno di sabato è arrivato sul posto con sei uomini della stazione di Coggiola, appartenente alla delegazione Valsessera-Valsesia. «Era parecchio tempo che non svolgevamo un intervento del genere - spiega Marco Giva, responsabile della stazione -, ma non è stato comunque nulla di strano. Il recupero di bestiame dalle zone impervie rientra fra le normali attività di protezione civile che svolgiamo. Solo pochi giorni fa, non a caso, un’analoga operazione era stata portata a termine dai nostri colleghi nella zona di Borgosesia». I volontari del soccorso, guidati dal pastore, hanno quindi raggiunto i capi, «che si trovavano raccolti nella zona della cima e delle pendici superiori del Cornabecco, oggi coperta di neve», aggiunge Giva. «Noi - prosegue - non abbiamo fatto altro che raggiungerli ramponi ai piedi, per poi riportarli sul sentiero e guidarli in discesa»: un’operazione che in totale ha richiesto poco più di tre ore di lavoro e che si è conclusa con successo. Poco dopo le 15, tutti gli animali erano tornati in una zona molto più... facilmente pascolabile.

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