Sacerdote e "poliziotto"
Si spacciava per notaio per raggirare i sacerdoti. E, ironia della sorte, è stato proprio un sacerdote a farlo arrestare. In manette è finito un truffatore professionista di 33 anni, Luigi Tullo, già noto alle cronache e alle forze dell’ordine. I carabinieri stanno ora cercando di capire se è stato sempre lui a raggirare nei mesi scorsi numerosi sacerdoti del Vercellese e del Torinese.
Il trucco. A capire che non aveva a che fare con un vero notaio e a consentire ai carabinieri di effettuare l’arresto, è stato il parroco di Cavaglià e Carisio, don Lodovico Debernardi. Il trucco è quello della finta eredità lasciata alla parrocchia da una fantomatica zia deceduta di una fantomatica nipote a cui spetta in compito di prendere contatto con la vittima designata. Nello specifico l’eredità era di 50mila euro. Dopo aver in un primo momento ricevuto la telefonata dalla finta nipote che lo informava della bella notizia, don Lodovico si è trovato a parlare direttamente con il notaio che avrebbe dovuto versargli i soldi. Il sacerdote ha in un primo tempo assecondato al telefono il truffatore che si fingeva notaio. Si è poi reso conto che poteva trattarsi di una truffa quando il finto notaio gli ha chiesto di versare la somma di 3.600 euro in bolli e tasse di successione per riuscire a ottenere l’assegno ben più cospicuo.
La trappola. Il sacerdote, prima di accettare, ha così preferito informare il comandante dei carabinieri di Salussola, l’esperto maresciallo Luigi Piras, un tutore dell’ordine con un curriculum investigativo alle spalle di tutto rispetto, che gli ha consigliato di invitare il finto notaio a ritirare i soldi richiesti a Biella e più precisamente davanti alle Poste dove avrebbe dovuto inventarsi d’avere il conto. E così è stato. Il finto notaio, elegante, distinto e dalla sciolta parlantina, è arrivato in treno e si è presentato puntuale all’appuntamento. Ha preso i soldi dal sacerdote (200 veri e tutto il resto ritagli di giornali) e ha consegnato in cambio un assegno che appariva del tutto vero, con stampigliati cifra (50 mila euro) e beneficiario (parrocchia di Carisio). In quel momento sono intervenuti i carabinieri di Salussola e i loro colleghi del Nucleo radiomobile e Operativo di Biella e il truffatore è finito in manette.
Convalida e processo. Luigi Tullo è comparso l’altro giorno davanti al giudice che ha convalidato l’arresto e ha disposto per lui il divieto di entrare nel Biellese in attesa del processo per direttissima che si svolgerà il prossimo 26 febbraio.
I carabinieri stanno ora cercando di risalire alla complice dell’indagato nonché ad altri eventuali complici che potrebbero averlo aiutato in altri colpi analoghi avvenuti anche di recente.