Rubavano telefoni e tablet sulle auto: presi

Rubavano telefoni e tablet sulle auto: presi
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Sono accusati d’aver compiuto furti su auto a Novara e Biella. Così, due giovani di Lozzolo, sono stati denunciati dai militari di Lesa, nel Novarese, a conclusione di quella che gli stessi investigatori definiscono «un’articolata attività d’indagine».

I due, una ragazza di 23 anni e un uomo di 39 anni, entrambi abitanti in un campo nomadi a Lozzolo, sono ritenuti responsabili di una serie di furti su auto messi a segno - come scritto - nelle province di Novara e Biella, nell’arco di tempo compreso tra il mese di marzo e lo scorso mese di luglio.

Le indagini sono scaturite in seguito all’utilizzo indebito da parte di lei di una scheda bancomat, utilizzata per prelevare denaro in contante in un istituto di credito della zona di Arona. Il bancomat era stato rubato proprio durante un furto su autovettura. I militari, grazie al filmato registrato allo sportello bancario, sono riusciti a identificare la giovane. Nel corso della successiva perquisizione effettuata a luglio al campo nomadi di Lozzolo in virtù di un decreto firmato dal giudice a carico della donna, sono stati trovati numerosi smartphone, tablet, personal computer e macchine fotografiche di dubbia provenienza: un tesoro nel campo dell’hi-tech che è stato sottoposto a sequestro.

Ulteriori accertamenti dei militari hanno permesso di stabilire che tutto il materiale tecnologico (del valore di oltre 20mila euro) era provento di numerosi furti commessi su autovetture nel corso dei mesi. Grazie ad altri filmati, agli interrogatori, ai testimoni e alle intercettazioni, i carabinieri sono alla fine riusciti a contestare gli stessi reati che all’uomo che è stato a sua volta denunciato. La refurtiva - in virtù di una serie di riconoscimenti - è stata alla fine restituita in toto ai proprietari derubati.

V.Ca.

Sono accusati d’aver compiuto furti su auto a Novara e Biella. Così, due giovani di Lozzolo, sono stati denunciati dai militari di Lesa, nel Novarese, a conclusione di quella che gli stessi investigatori definiscono «un’articolata attività d’indagine».

I due, una ragazza di 23 anni e un uomo di 39 anni, entrambi abitanti in un campo nomadi a Lozzolo, sono ritenuti responsabili di una serie di furti su auto messi a segno - come scritto - nelle province di Novara e Biella, nell’arco di tempo compreso tra il mese di marzo e lo scorso mese di luglio.

Le indagini sono scaturite in seguito all’utilizzo indebito da parte di lei di una scheda bancomat, utilizzata per prelevare denaro in contante in un istituto di credito della zona di Arona. Il bancomat era stato rubato proprio durante un furto su autovettura. I militari, grazie al filmato registrato allo sportello bancario, sono riusciti a identificare la giovane. Nel corso della successiva perquisizione effettuata a luglio al campo nomadi di Lozzolo in virtù di un decreto firmato dal giudice a carico della donna, sono stati trovati numerosi smartphone, tablet, personal computer e macchine fotografiche di dubbia provenienza: un tesoro nel campo dell’hi-tech che è stato sottoposto a sequestro.

Ulteriori accertamenti dei militari hanno permesso di stabilire che tutto il materiale tecnologico (del valore di oltre 20mila euro) era provento di numerosi furti commessi su autovetture nel corso dei mesi. Grazie ad altri filmati, agli interrogatori, ai testimoni e alle intercettazioni, i carabinieri sono alla fine riusciti a contestare gli stessi reati che all’uomo che è stato a sua volta denunciato. La refurtiva - in virtù di una serie di riconoscimenti - è stata alla fine restituita in toto ai proprietari derubati.

V.Ca.

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