Rubate moto, tute e caschi, bottino da 100mila euro

Rubate moto, tute e caschi, bottino da 100mila euro
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CANDELO - E’ un furto da professionisti con un bottino che potrebbe sfiorare i centomila euro quello messo a segno giovedì notte alla “Biella Moto” di via per Candelo, storica concessionaria Honda della provincia. I ladri hanno rubato otto moto Honda di gran valore più numerose tute in pelle, caschi e accessori di vario genere. «Non conosco ancora l’entità del danno», ha spiegato ai giornalisti il titolare del negozio, Stefano Bellini. I ladri erano molto bene organizzati.

Si presume che fossero tra le quattro e le otto persone, tutti specialisti, in grado di arraffare ogni ben di dio in pochi minuti e di caricare otto moto. Hanno utilizzato dei furgoni oppure un capiente camion chiuso. Forse nella fretta hanno lasciato indietro un paio di “due ruote” ancora più costose.

I ladri si sono organizzati come in una vera e propria catena di montaggio: alcuni di loro hanno rivolto l’attenzione agli scaffali dove si trovavano tute, caschi e accessori di valore. Gli altri si sono occupati di caricare le moto. Altri ancora aspettavano sui furgoni per legare la refurtiva.

E’ la polizia a indagare sul clamoroso furto. Gli investigatori della Squadra mobile e quelli della Scientifica, hanno effettuato un sopralluogo alla ricerca di eventuali indizi. I ladri sono passati dal retro del negozio. Hanno forzato un portoncino e appena dentro si sono subito occupati di neutralizzare il sistema d’allarme dopo averne divelto la centralina. Hanno quindi cominciato a caricare le moto e ad arraffare tute, caschi e più accessori possibili svuotando in modo completo tutti gli scaffali.

L’allarme è stato dato solo al mattino quando il titolare si è accorto di quello che era accaduto e ha chiesto alla polizia di intervenire. I ladri hanno quindi avuto tutto il tempo di allontanarsi. Si è evidentemente trattato di un furto su commissione: prima di entrare in azione, i ladri sapevano già dove piazzare la merce rubata. Così come appare certo che, nei giorni scorsi, un basista abbia studiato il colpo nei minimi particolari, dal posizionamento dei dispositivi d’allarme alle possibili vie di fuga.

V.Ca.

CANDELO - E’ un furto da professionisti con un bottino che potrebbe sfiorare i centomila euro quello messo a segno giovedì notte alla “Biella Moto” di via per Candelo, storica concessionaria Honda della provincia. I ladri hanno rubato otto moto Honda di gran valore più numerose tute in pelle, caschi e accessori di vario genere. «Non conosco ancora l’entità del danno», ha spiegato ai giornalisti il titolare del negozio, Stefano Bellini. I ladri erano molto bene organizzati.

Si presume che fossero tra le quattro e le otto persone, tutti specialisti, in grado di arraffare ogni ben di dio in pochi minuti e di caricare otto moto. Hanno utilizzato dei furgoni oppure un capiente camion chiuso. Forse nella fretta hanno lasciato indietro un paio di “due ruote” ancora più costose.

I ladri si sono organizzati come in una vera e propria catena di montaggio: alcuni di loro hanno rivolto l’attenzione agli scaffali dove si trovavano tute, caschi e accessori di valore. Gli altri si sono occupati di caricare le moto. Altri ancora aspettavano sui furgoni per legare la refurtiva.

E’ la polizia a indagare sul clamoroso furto. Gli investigatori della Squadra mobile e quelli della Scientifica, hanno effettuato un sopralluogo alla ricerca di eventuali indizi. I ladri sono passati dal retro del negozio. Hanno forzato un portoncino e appena dentro si sono subito occupati di neutralizzare il sistema d’allarme dopo averne divelto la centralina. Hanno quindi cominciato a caricare le moto e ad arraffare tute, caschi e più accessori possibili svuotando in modo completo tutti gli scaffali.

L’allarme è stato dato solo al mattino quando il titolare si è accorto di quello che era accaduto e ha chiesto alla polizia di intervenire. I ladri hanno quindi avuto tutto il tempo di allontanarsi. Si è evidentemente trattato di un furto su commissione: prima di entrare in azione, i ladri sapevano già dove piazzare la merce rubata. Così come appare certo che, nei giorni scorsi, un basista abbia studiato il colpo nei minimi particolari, dal posizionamento dei dispositivi d’allarme alle possibili vie di fuga.

V.Ca.

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